Elezioni a Torino. Coppola può farcela?
No. Ma anche sì.
Finalmente il centrodestra si è svegliato. Forse è tardi, ma Pdl e Lega hanno capito che dare per persa in partenza Torino è stato un errore, e tentano in questi giorni di rimediare: il candidato del centrodestra, Michele Coppola, ha dato un'accelerata impressionante alla sua campagna elettorale negli ultimi giorni, molti ministri sono passati nel capoluogo piemontese a dare sostegno al giovane candidato contro Piero Fassino. I più spumeggianti, ovviamente, sono stati i leghisti, che in Piemonte sono padroni di casa da un annetto, grazie alla vittoria di Cota alle scorse regionali. In forma Calderoli, che non ha gradito le parole dell'ex finiano Roberto Rosso che, come troppi dirigenti del Pdl, aveva detto che "tanto ha già vinto Fassino" (come se la colpa non fosse anche sua. Dov'era, Rosso, nei mesi e negli anni in cui il centrodestra torinese avrebbe dovuto far crescere una nuova classe dirigente in grado di contrastare il conservatorismo di sinistra della città?).
Fatto sta che adesso nel centrodestra ci credono. "E' quasi certo il ballottaggio", dicono dal partito. Se questo sia vero o no non è dato a sapersi con certezza, certo è che la campagna molto minimal (dal punto di vista dell'immagine) di Piero Fassino potrebbe avere lasciato spazio utile per il forcing finale di Coppola. Di fatto Fassino ha adottato la tattica "non svegliamo il can che dorme": pochi manifesti in città (senza il simbolo del Pd e con pochi, pochissimi slogan di contenuto), nessuna uscita spettacolare, e tanto Chiamparino (i manifesti li ritraggono sempre entrambi). Il suo obiettivo infatti non era guadagnare voti, ma non perderne, facendo sembrare come naturale il passaggio tra il sindaco uscente e lui.
"A sinistra c'è il vecchio", ha detto Calderoli a Torino. Non ha tutti i torti. Checché ne dica l'ottimo Matteo Renzi (in questo caso rottamatore a metà), l'operazione Fassino puzza più di riciclaggio che di nuova sfida (si sta più comodi a Torino che in Birmania, questo è sicuro). Coppola è meno esperto, verissimo, ma è uno che impara e sa fare sue le idee buone che vede in giro, soprattutto tra i giovani componenti della sua squadra (è il caso, tra gli altri, del programma di uno dei candidati più attivi e preparati, Silvio Magliano, che ha anche condotto una delle campagne elettorali più originali); così, se per quello che vale i bookmaker inglesi danno i due principali sfidanti in parità e gli ultimi sondaggi vedono l'ex segretario dei Ds al 51 per cento, nel centrodestra sale la voglia di un effetto Guazzaloca, il candidato moderato di Bologna che qualche anno fa riuscì ad andare al ballottaggio e vincere contro la sinistra a Bologna.
La vittoria di Coppola appare improbabile, ma portare Fassino al ballottaggio (magari con l'aiuto del candidato grillino che già fece perdere la regione a Mercedes Bresso) non sembra più una cosa fuori dal mondo. Poi, si sa, il ballottaggio è un'altra storia. E dopo tanti anni di minestrina, provare un piatto di spaghetti non può fare che bene, ai torinesi.
Qua, intanto, potete rivedervi il confronto Fassino-Coppola a Sky Tg24
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