Il "Pd forte" di Bersani e le preferenze di Pisapia

Piero Vietti

Giochetto matematico interessante.

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    Quello che sto per fare è un giochetto matematico, non tiene conto di molte variabili e non ha particolare valore di analisi politica. Ma dopo avere letto che Bersani chiede le dimissioni del governo perché da queste elezioni (Milano in testa) è emerso "un Pd forte", andate a vedere quante preferenze ha preso Pisapia (315.862) e quante ne prese cinque anni fa Bruno Ferrante, sconfitto al primo turno da Letizia Moratti (319.487).

    Avete letto bene: ne ha prese di più Ferrante. In sostanza: quelli che allora votarono Ferrante hanno votato Pisapia. Non uno di più, semmai qualcuno di meno. Nessuna rivolta, né vento del nord che cambia, si direbbe.

    Non so se il Pd è diventato più forte; mi sembra, più semplicemente, che la Moratti non abbia convinto i milanesi. E che i suoi elettori non l'abbiano più votata.

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.