E adesso Casini che fa?

Piero Vietti

Dopo l'intervista del Cav. a Repubblica.

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    Nella lunga intervista a Repubblica, Berlusconi lancia un messaggio interessante a Casini e all'Udc, citando il partito centrista due volte: la prima, per spiegare che senza di lui (Berlusconi) si combina poco: "Tutti quelli che si staccano fanno una brutta fine. Pensate a Fini e Casini. Quelli del Fli ormai sono inesistenti. Il loro progetto politico - una volta fallito l'assalto del 14 dicembre - è il nulla. Ero solo io il loro obiettivo".

    Ma se per Fini e Fli sembra non esserci speranza, Berlusconi – che non ha mai nascosto di volere Casini nuovamente alleato con lui – rilancia: "Pier non ha ancora deciso. Ha due possibilità. O va da solo come Terzo polo o – come penso – farà un patto di apparentamento con noi quando saprà che il candidato premier non sono io. A sinistra non può andare perché altrimenti perde i due terzi dei suoi elettori. E la legge elettorale resta questa. Non se ne esce".

    A questo punto Casini dovrà decidersi: se è vero che il suo "problema" è la presenza di Berlusconi, con un altro candidato premier cade l'ostacolo principale per un suo rientro nel centrodestra. Ora la palla è nelle sue mani, e se deciderà di non apparentarsi con il Pdl e di proseguire con Fini dovrà spiegare non poche cose ai suoi elettori.

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.