Email e articoli dannosi (non solo per l'ambiente)

Piero Vietti

La Rivoluzione industriale ci fa una pippa.

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    Stanno rialzando la testa, dopo un annetto buono di (quasi) tregua. Ricominciano gli articoli demenziali che spiegano che facendo questo o quello si "inquina" come nemmeno una fabbrica di carbone londinese durante la Rivoluzione industriale. E' il caso di questo pezzo pubblicato da Repubblica.it, che spiega come inviare otto email equivale a guidare un'automobile per un chilometro.

    Il trucco è il solito: quello che il giornalista ambientalista collettivo chiama "inquinamento" altro non è che CO2, quell'andidride carbonica fondamentale per la vita sulla Terra (se non ci fosse non ci sarebbe la vita, per dirlo chiaramente). E' chiaro che guidare un'automobile per un chilometro inquina (nel gas di scarico ci sono sosatnze più inquinanti dell'anidride carbonica), ma al catastrofista non interessa: il nemico è la CO2 (prodotta dall'uomo ça va sans dire), quindi qualsiasi "ricerca" che dimostri che fare un qualsiasi gesto ne produce (dall'inviare mail al fare le puzzette in ascensore) è una buona scusa per parlare – erroneamente – di inquinamento e catastrofe climatica prossima ventura.

    Qualcuno avverta questi cantori dell'apocalisse quanta CO2 producono a scrivere certe "notizie". Magari è la volta che smettono.

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.