Perché Tedesco non si dimette?

Piero Vietti

La tripla morale del Pd.

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    Premessa: sono convinto che in Parlamento andrebbe ripristinata l'immunità, e che sia Papa che Tedesco dovessero essere "salvati" dalle rispettive Camere, in attesa poi di regolare processo, ovviamente, a fine mandato.

    Detto questo, dato che la realtà è un'altra, faccio mio lo stupore del Tempo, che oggi denuncia la "doppia morale" di Tedesco. Il quale Tedesco, dopo avere chiesto con ferma decisione che i suoi colleghi senatori lo mandassero in galera, ed essere naturalmente stato salvato, non si dimette. Ma come? Se proprio ci tiene a finire in carcere perché non lascia la carica di senatore e va dietro le sbarre come Alfonso Papa?

    Il fatto è che non si tratta di doppia morale, ma almeno di tripla: quella del Pd, che prima agita le manette e, in onore del nuovo vento giustizialista e anti casta, dice di votare per l'arresto del compare di partito (ora al gruppo misto); poi lo salva con un po' di franchi tiratori che nel segreto dello scranno votano no; e infine, nella persona di Tedesco, non sacrifica al dio della coerenza e della giustizia (a loro tanto caro) la poltrona senatoriale. Pensando in questo modo di avere salvato la faccia. La gente spesso è stupida, signori, ma non fino a questo punto.

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.