Nuovi Messi e vecchi bidoni
Web, giornali e fenomeni da baraccone.
Con frequenza quotidiana il Web scopre, incorona e lascia cadere nell'oblio squadre intere di "nuovi Messi". Oggi è il turno di Tommy (che vedete qua sotto), il figlio del giocatore dei Los Angeles Galaxy Juan Pablo Angel, ex idolo dell'Aston Villa. Il ragazzino sembra forte, tocca solo di sinistro e non la passa nemmeno se lo minacciano di morte. Ha tutto il tempo di bruciarsi, insomma, come successe a Vincenzo Sarno, undicenne "baby Maradona" (solo perché arrivava da Napoli) acquistato dal Torino nel 1999 e usato come foca da circo durante l'intervallo di una partita casalinga dei granata (ero in curva quel giorno: un quarto d'ora di palleggi e numeri col pallone con lo stadio che lo incitava: qualche mese dopo tornò a casa in Campania piangendo, troppo stress).
C'è chi scrive che il Web dà la possibilità di mettersi in mostra e farsi notare da osservatori e allenatori di tutto il mondo semplicemente caricando le proprie prodezze circensi su YouTube. Vero, ma la dinamica per cui un ragazzino che palleggia bene vien subito ribattezzato come "il nuovo Qualcuno" non è così diversa da quella con cui, quando ancora YouTube non esisteva, i giornali sportivi coglionavano i poveri tifosi soprattutto durante i mesi estivi. Ho la memoria piena di acquisti osceni della mia squadra del cuore spacciati per fenomeni: Magallanes era "un mix tra Best e Meroni", Tamas Sandor "il Platini dell'Ungheria", Veldin Karic "il nuovo Hakan Sukur"; di Samuel Ipoua (che forse colpì un palo una volta e basta) meglio non parlare… Mi fermo con l'elenco, mi metterei a piangere. E ovviamente io parlo per me, chissà voi quanti ne ricordate…
Il Foglio sportivo - in corpore sano