Non vado in libreria da mesi (ma leggo molto)

Piero Vietti

Libri, scaffali vuoti, cd e tablet.

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    Ogni tanto ci riprovano. Adesso è l'Economist a scrivere che a breve le nostre librerie di casa saranno vuote. Anche Ikea ha ridisegnato Billy, pensandola non solo per romanzi, saggi e racconti da riporre negli scaffali. Dicono che la lettura farà la fine della musica. Nessuno compra più cd? Nessuno comprerà più libri di carta. Tutto digitale, tutto in un tablet. Io effettivamente ho smesso di comprare cd da qualche anno (salvo rarissime ed eccezionalissime occasioni), anzi ormai i cd mi sembrano un residuato degli anni Novanta. Sui libri non saprei, anche se vedo sempre più colleghi e amici che usano kindle et similia, soprattutto per libri da leggere "per lavoro".

    E' vero anche che non vado in libreria da tempo, però compro molti più libri di una volta, grazie ad Amazon, soprattutto. Questo credo sia un bene: tante volte il libro è come una voglia per una donna incinta, la devi soddisfare subito. Uscire, cercare una libreria, cercare il libro, fare la coda alla cassa e tornare a casa o al lavoro sono operazioni che spesso mi scoraggiano. Cliccare su Amazon, ordinare – farsi "fregare" dai consigli e acquistare più di quel che si pensava – e riceverlo sulla scrivania 1-2 giorni dopo è paradossalmente più invitante. Per questo credo che i libri di carta dureranno ancora un po'. E non riesco ancora a immaginare un mondo di scaffali vuoti e tablet pieni. Ma se lo dicono loro…

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.