Gli inglesi e il servizio pubblico
Un esempio da imitare.
Oggi sul Foglio racconto di un grande progetto della Bbc, che da domenica trasmetterà in tredici puntate la drammatizzazione di "Vita e destino", capolavoro mai abbastanza conosciuto della letteratura russa e mondiale del Novecento, che ruota attorno alla battaglia di Stalingrado della Seconda Guerra mondiale tra nazisti e sovietici. La cosa che mi ha colpito di tutta la vicenda (dai contorni anche divertenti) è che gli inglesi sono riusciti a fare in poco tempo quello che qui da noi non si è fatto se non con immansa fatica in molti anni. "Vita e destino", dopo la sua pubblicazione in italiano datata 1982, era letteralmente scomparso dalla circolazione. Ci sono voluti un po' di entusiati professori e qualche studente perchè, almeno in Italia, se ne tornasse a parlare: con un convegno e una mostra nel 2006 a Torino, anticipatori (e ispiratori) della riedizione del romanzo fatta da Adelphi due anni dopo. Insomma, una faticaccia. Fruttuosa, ma una faticaccia.
Poi arriva la Perfida Albione e, grazie all'entusiasmo di un direttore di rete innamoratosi delle vicende raccontate da Grossman in "Vita e destino", organizza sul canale dedicato alla cultura della Bbc (10 milioni di ascoltatori in media…) una drammatizzazione dell'opera con un gruppo di ottimi attori capeggiati da uno dei più grandi in assoluto, Kenneth Branagh. Certo, l'impatto con "Vita e destino" è sconfortante: più di 1.000 pagine, nomi e patronimici russi che si intrecciano e fanno perdere il filo, vicende di personaggi che si sovrappongono senza soluzione di continuità. Ma la cosa impressionante è che durante l'anteprima radiofonica su Radio 4 di lunedì 12 settembre, "Vita e destino" è diventato in poche ore il libro più comprato nel Regno Unito. Se non è servizio pubblico questo, ditemi che cosa lo è.
P.S. "Vita e destino" lo lessi nel 2007, e consiglio vivamente anche "Tutto scorre" e "Il bene sia con voi", che ho letto quest'estate. Il primo soprattutto è impressionante: Grossman fu il primo, con anni di anticipo rispetto a Solzenicyn, a raccontare il buio dell'epoca stalinista e l'orrore dei gulag. Con un'intuzione geniale, a mio parere: nessun potere al mondo, per quanto totalitario possa essere, potrà mai schiacciare fino in fondo il desiderio di libertà proprio di ogni – irripetibile – uomo.
Link utili:
Il centro studi Vita e destino
La pagina Facebook del centro studi
Il podcast delle puntate di "Life and fate" in onda sulla Bbc da domenica 18 settembre
Leggi La Bbc scopre “Vita e destino” di Grossman e ne fa un grande radio show
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