Renzi, gli elettori di centrodestra e certe critiche da sinistra
Senza volere aggiungere nulla a quanto già esaurientemente detto e scritto da Ferrara e da Cerasa, mi permetto di fare una riflessione su Matteo Renzi. O meglio, su un aspetto a mio parere insensato delle critiche che da sinistra arrivano al giovane sindaco di Firenze che – forse sì, forse no, speriamo di sì – si candiderà a guidare il Pd (e magari il paese).
Senza volere aggiungere nulla a quanto già esaurientemente detto e scritto da Ferrara e da Cerasa, mi permetto di fare una riflessione su Matteo Renzi. O meglio, su un aspetto a mio parere insensato delle critiche che da sinistra arrivano al giovane sindaco di Firenze che – forse sì, forse no, speriamo di sì – si candiderà a guidare il Pd (e magari il paese).
Capita da tempo di sentire apprezzamenti a Renzi da molte persone di centrodestra. Apprezzamenti più o meno fondati, certo, ma sinceri, che tradiscono in tanti il desiderio che finisca la bolsa contrapposizione che da anni inchioda la nostra classe politica ("comunisti!" vs. "dimettiti!", per intenderci) per provare a fare un passo in avanti e provare a uscire dalla crisi e dall'odio tra fazioni che, soprattutto ora, produce ben poco di positivo.
Io non so se Matteo Renzi possa essere la persona giusta, ma certe sue parole d'ordine così poco da sinistra vecchio stile, certe sue aperture a chi non la pensa come lui, anche un linguaggio per certi versi rozzo ma efficace, fanno ben sperare. Come già detto più volte, uno del Pd che non chiede le dimissioni di Berlusconi, che spera di batterlo alle urne e non in tribunale per interposta procura di Milano, e che va a parlare con lui per risolvere i problemi della città che amministra è roba mai vista in Italia. Anche per questo piace all'elettore tipo del centrodestra, che si illude (speriamo in modo fondato) che ci sia finalmente un avversario non schiavo del giustizialismo di Di Pietro o dell'estremismo di Vendola. E che non passi le sue giornate a dire che "Berlusconi si deve dimettere".
Purtroppo siamo diventati manichei, e siamo convinti che tutto sia Toro-Juve (o Milan-Inter o Roma-Lazio, fate voi), che il bene stia tutto da una parte e il male tutto dall'altra, che il nemico sia cattivo a priori, che in lui tutto sia sbagliato. Anche per questo a sinistra tanta gente vede male Renzi: non per le sue idee, per il suo modo di amministrare Firenze o altro, ma perché piace al centrodestra. Si badi, non sto dicendo che chi critica Renzi da sinistra lo fa solo per questo, ma è un atteggiamento diffuso soprattutto tra gli elettori, che, in forza di questo modo di ragionare deleterio di cui sopra, dicono: "Se piace al mio nemico non può piacermi; quindi, vade retro". Il compito è arduo, e non è detto che Renzi ce la faccia, ma la sola idea che ci sia qualcuno che potrebbe finalmente sfondare questa logica non può che fare bene all'Italia (e al centrodestra). In bocca al lupo.
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