Invece di perdere tempo, adattiamoci

Piero Vietti

Un'analisi che a Durban dovrebbero leggere.

Segui Piero Vietti su Twitter

    Girando in rete ho trovato questo articolo molto interessante, che per una volta terrà tranquilli i lettori che mi accusano di parlare solo di tesi "negazioniste" (termine molto scientifico usato dall'altrettanto scientifico Al Gore per bollare chi non la pensi come lui): è di Vincent Geloso, ricercatore in economia alla London School of Economics. Il suo ragionamento è chiaro, la tesi peraltro non è nuova, e centra il punto vitale della discussione attorno ai cambiamenti climatici.

    Geloso dice di credere che il climate change sia reale e che sia causato anche dalle attività umane. Detto questo, ciò non significa che le politiche ambientaliste debbano avere carta bianca e dettare l'agenda mondiale. Diversi studi infatti dimostrano che l'adattamento ai cambiamenti climatici sia decisamente migliore del tentativo di mitigarli a suon di tagli alle emissioni. Insomma, non si nega che si debba andare verso un futuro energetico più sostenibile, ma che continuare a sostenere che il nostro compito è abbassare il termostato del pianeta in base a certezze che sono tali soltanto per chi ha certi interessi non salverà la Terra. Ci sarà un motivo, si chiede Geloso, per cui i paesi ricchi patiscono meno di quelli poveri gli eventi climatici estremi? La scarsità d'acqua, la malaria, le migrazioni di massa, la crescita ridotta e gli altri problemi che colpiscono i paesi sottosviluppati (resi più gravi dai cambiamenti climatici) si possono risolvere meglio facendo crescere quei pesi economicamente e dando loro le possibilità materiali di affrontarli, che non spegnendo la luce a casa o tirando meno lo sciacquone del bagno.

    Vi segnalo questo articolo perché secondo me è la dimostrazione platistica di ciò che serve ora: andare oltre la discussione il-global-warming-è-colpa-dell'uomo-e-moriremo-tutti o meno. Il problema esiste (forse in maniera meno tragica di quel che ci raccontano). C'è chi sostiene che sia colpa nostra e chi dice che è tutto naturale, il clima è sempre cambiato e sempre lo farà. Ma quel che è certo è che si potrebbe intervenire in modo più serio e decisivo sul tema invece che continuare a litigare su limiti alle emissioni, protocolli che nessuno rispetta e gradi da abbassare manco fossimo in possesso della caldaia del pianeta. Qualcuno lo dica ai signori di Durban.

    Segui Piero Vietti su Twitter

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.