Invece di perdere tempo, adattiamoci
Un'analisi che a Durban dovrebbero leggere.
Girando in rete ho trovato questo articolo molto interessante, che per una volta terrà tranquilli i lettori che mi accusano di parlare solo di tesi "negazioniste" (termine molto scientifico usato dall'altrettanto scientifico Al Gore per bollare chi non la pensi come lui): è di Vincent Geloso, ricercatore in economia alla London School of Economics. Il suo ragionamento è chiaro, la tesi peraltro non è nuova, e centra il punto vitale della discussione attorno ai cambiamenti climatici.
Geloso dice di credere che il climate change sia reale e che sia causato anche dalle attività umane. Detto questo, ciò non significa che le politiche ambientaliste debbano avere carta bianca e dettare l'agenda mondiale. Diversi studi infatti dimostrano che l'adattamento ai cambiamenti climatici sia decisamente migliore del tentativo di mitigarli a suon di tagli alle emissioni. Insomma, non si nega che si debba andare verso un futuro energetico più sostenibile, ma che continuare a sostenere che il nostro compito è abbassare il termostato del pianeta in base a certezze che sono tali soltanto per chi ha certi interessi non salverà la Terra. Ci sarà un motivo, si chiede Geloso, per cui i paesi ricchi patiscono meno di quelli poveri gli eventi climatici estremi? La scarsità d'acqua, la malaria, le migrazioni di massa, la crescita ridotta e gli altri problemi che colpiscono i paesi sottosviluppati (resi più gravi dai cambiamenti climatici) si possono risolvere meglio facendo crescere quei pesi economicamente e dando loro le possibilità materiali di affrontarli, che non spegnendo la luce a casa o tirando meno lo sciacquone del bagno.
Vi segnalo questo articolo perché secondo me è la dimostrazione platistica di ciò che serve ora: andare oltre la discussione il-global-warming-è-colpa-dell'uomo-e-moriremo-tutti o meno. Il problema esiste (forse in maniera meno tragica di quel che ci raccontano). C'è chi sostiene che sia colpa nostra e chi dice che è tutto naturale, il clima è sempre cambiato e sempre lo farà. Ma quel che è certo è che si potrebbe intervenire in modo più serio e decisivo sul tema invece che continuare a litigare su limiti alle emissioni, protocolli che nessuno rispetta e gradi da abbassare manco fossimo in possesso della caldaia del pianeta. Qualcuno lo dica ai signori di Durban.
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