Lo sciopero, i giornali di carta, i lettori e i tablet

Piero Vietti

Mi illudevo di non vivere più negli anni Settanta del secolo scorso.

Segui Piero Vietti su Twitter

    Ieri, come sapete, lo sciopero indetto dai sindacati ha bloccato gran parte delle tipografie italiane. Risultato: molti giornali oggi non sono usciti in edicola. Illudendomi di non vivere più negli anni Settanta del secolo scorso, questa mattina ho provato a scaricare il Corriere della Sera e la Stampa sul mio iPad. Niente da fare, al posto del giornale in pdf c'era l'avviso che vedete sotto (simile quello della Stampa).

    Ora io mi chiedo: ma perché nel 2011 lo sciopero di una tipografia che stampa inchiostro su carta impedisce a un giornale di uscire in versione pdf per i suoi lettori? Cosa non ha permesso a Repubblica, Corriere, Stampa e altri di fare la versione scaricabile su tablet o sito? Quando il giornalismo riuscirà a liberarsi di schemi vecchi? Si fa di tutto per catturare nuovi lettori, per avvicinare i giovani alla lettura dei quotidiani, e basta uno sciopero di chi stampa la carta per bloccare tutto? A quando i treni fermi per lo sciopero dei controllori di volo?

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.