Buffon, se tocchi i pm muori
Ieri Gigi Buffon si è permesso di dire che certi sistemi del circuito mediatico giudiziario sono malati almeno quanto chi scommette contro la propria squadra.
Se tocchi i pm, muori. Ieri Gigi Buffon si è permesso di dire che certi sistemi del circuito mediatico giudiziario sono malati almeno quanto chi scommette contro la propria squadra. Il portiere della Nazionale ha sottolineato quanto sia strano che nel giro di pochi minuti i media siano al corrente di quello che un interrogato dice ai magistrati e di quanto fosse curioso il fatto che i giornalisti fossero già presenti quando la polizia ha fatto irruzione nel ritiro dgli Azzurri lunedì per perquisire Criscito. "Vergogna", aveva detto Gigi. Mai parola fu scelta meglio, pare: il circuito mediatico giudiziario ci ha messo poco a rispondergli, sputtanandolo con un'informativa ("privata") della Guardia di Finanza di Torino che segnala alcuni movimenti "sospetti" di denaro da Buffon a una ricevitoria di Parma. Una vicenda vecchia e già chiusa, al massimo "un'ipotesi", ma che è tornata utile a chi vuole lanciare certi avvertimenti: chi tocca i pm e certi giornali, muore. Naturalmente, i giornali che stanno dando la notizia in questo momento, sono stati costretti a scrivere, molto in piccolo, che il portiere non è affatto indagato. Ma a quello ci faranno caso in pochi, purtroppo.
P.S. Ovviamente i movimenti di denaro sospetti su certi giornali sono già diventati "puntate". La cosa si commenta da sé, direi.
P.P.S. Alla fine dell'informativa della Guardia di finanza, ovviamente scaricabile dal sito di Repubblica, si legge: "Non è possibile escludere a priori che il soggetto segnalato (Buffon, ndr) abbia posto in essere un'intensa attività finanziaria legata al mondo delle scommesse sportive". E sui siti dei giornali quel "non è possibile escludere a priori" è già diventato "Buffon scommetteva illegalmente".
Il Foglio sportivo - in corpore sano