Tra Beppe Grillo e i formattatori
Di trentenni e "ggiovani" che vogliono provare a costruire qualcosa di nuovo, soprattutto in politica, ce n'è – a parole – fin troppi. Anche se spesso finiscono a fare la fronda interna dei partiti o alla corte di Beppe Grillo, a mio parere il tentativo di chi vuole provare a portare idee e facce nuove nella politica italiana ha sempre un che di interessante.
Di trentenni e "ggiovani" che vogliono provare a costruire qualcosa di nuovo, soprattutto in politica, ce n'è – a parole – fin troppi. Anche se spesso finiscono a fare la fronda interna dei partiti o alla corte di Beppe Grillo, a mio parere il tentativo di chi vuole provare a portare idee e spunti nuovi nella politica italiana ha sempre un che di interessante.
Un'iniziativa che andrebbe seguita con attenzione è quella dell'associazione Noi per l'Italia, neonato gruppo che raccoglie sigle e movimenti che fanno idealmente riferimento al centrodestra (o meglio al Ppe, per essere precisi), che si definiscono così: "Alcuni fanno politica, altri vengono dalla società civile e ciò che ci unisce è il desiderio di non rimanere passivi di fronte alla crisi economica, sociale e politica che l'Italia attraversa". E ancora: "noi non facciamo il Vaffa Day, ma il Costruiamo Day". Nessuna formattazione né rottamazione, nessuna battaglia generazionale (anche se sottolineano il loro essere giovani) né volontà di radere al suolo tutto. L'idea è quella di "rianimare" l'Italia e la società civile e politica, non di abbatterla per ricostruirne un'altra, dicono.
In sintesi, le loro idee le potete leggere qui e qui. Poi potrebbe valere la pena di andare a sentirli, domenica 24 giugno, alle ore 11 al teatro Manzoni di Milano. Capire se sono l'ennesima sigla di giovani con molte belle parole e pochi fatti oppure possono portare qualcosa di nuovo. E poi discuterne.
Il Foglio sportivo - in corpore sano