Dove stiamo andando?

Piero Vietti

Mobile, investimenti e riassunti.

    Per la serie "il mondo sta andando da quella parte", vi propongo tre esempi che ho trovato in rete oggi che dimostrano come nei fatti e nelle intenzioni gli sforzi di chi fa informazione debbano essere sempre più indirizzati al digitale, sapendo che ai giovani piace leggere news e piace leggerle tendenzialmente impaginate alla "vecchia maniera".

    1) Cresce il numero di lettori "mobile", cioè via smartphone e tablet. Scrive il Nieman Journalism Lab che entro i prossimi 12-18 mesi molte organizzazioni di news vedranno il numero di lettori via computer scendere sotto il 50 per cento. Si parla di Stati Uniti, ma l'Italia non è così indietro. Ho controllato i dati del Foglio.it: nel nostro piccolo, siamo passati dal 9 per cento di visitatori "mobile" di gennaio al 16,1 per cento di novembre.

    2) Rcs fa di necessità virtù, e – scrive Prima comunicazione – "prevede ricavi digitali in forte crescita: laddove infatti nel 2012 essi rappresentano circa il 14% del fatturato del gruppo, nel 2015 ne rappresenteranno oltre il 25%, posizionando così la società a livello dei piu' avanzati player internazionali di riferimento".

    3) Racconta l'Economist che un diciassettenne ha inventato un'applicazione che permette di risolvere uno dei problemi che più affliggono il lettore da smartphone e tablet: la difficoltà di concentrarsi e leggere articoli troppo lunghi, grazie a "riassunti" automatici creati dall'applicazione stessa. Funzionerà?

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.