Berlusconi-Santoro, chi ha vinto?

Piero Vietti

Quasi nove milioni di telespettatori per la discesa di Silvio Berlusconi nell'arena di Santoro (leone sdentato, come scrive Merlo oggi nel Foglio). Una serata di teatro puro, a tratti sublime, divertente, dove ognuno ha recitato la sua parte, da cui il Cav. è uscito – a detta di tutti – vincitore.

    Quasi nove milioni di telespettatori (oltre il 33 per cento di share) per la discesa di Silvio Berlusconi nell'arena di Santoro (leone sdentato, come scrive Merlo oggi nel Foglio). Una serata di teatro puro, a tratti sublime, divertente, dove ognuno ha recitato la sua parte, da cui il Cav. è uscito – a detta di tutti – vincitore. Vero, Berlusconi ha dimostrato di essere ancora vivo, di non essere quel rimbambito che tutti dicevano, ha dominato la scena, fatto rosicare Santoro e zittito Travaglio. Sicuri però che Santoro sia lo sconfitto? La puntata di ieri sera probabilmente resterà a lungo, se non per sempre, come quella del record di ascolti per un programma su La7. Non penso che la puntata di "Servizio Pubblico" sposterà molti voti, però. Sicuramente ringalluzzisce i berlusconiani, che adesso sono certi di avere un leader carico a mille, pronto a scontrarsi dialetticamente con chiunque e uscirne vincitore.

    Probabilmente pochi si sono accorti che ieri, quasi in contemporanea, Pier Luigi Bersani era ospite di Porta a porta. Di quello che il leader del partito che quasi sicuramente vincerà le elezioni ha detto da Bruno Vespa oggi non sa niente nessuno. I siti dei giornali analizzano secondo per secondo ogni mossa, smorfia, parola e silenzio di Berlusconi, alla faccia di chi – su quegli stessi giornali – lo dava per finito qualche mese fa.

    Santoro e Berlusconi conoscono bene la televisione e, come ha disegnato Vincino, avevano entrambi interessi diversi ma convergenti: il conduttore voleva ascolti, il suo ospite voti. Una puntata scoppiettante e teatrale come quella di ieri ha accontentato entrambi. Con il passare delle settimane, e l'entrata in vigore della par condicio, è probabile che l'effetto tv si sgonfi che la sovraesposizione alla fine si ritorca contro (il copione è sempre lo stesso), ma certo nessuno ha capito più di Berlusconi che il miglior utilizzo del mezzo tv è quello di far parlare gli altri mezzi di sé. E solo di sé.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.