Il nuovo ereader di Kobo e il bello degli ebook
Sui libri e le librerie ha detto tutto qualche tempo fa il manuale di conversazione. Alle frasi fatte che vanno forte nelle chiacchierate da salotto va aggiunto un nuovo filone, però: quello degli ebook.
Sui libri e le librerie ha detto tutto qualche tempo fa il manuale di conversazione. Alle frasi fatte che vanno forte nelle chiacchierate da salotto va aggiunto un nuovo filone, però: quello degli ebook. Entro di prepotenza nel grande luogo comune dicendovi che da quando ho il Kindle ho quasi smesso di comprare e leggere libri di carta, salvo rare e imperdibili occasioni (e chi non ha mai provato a leggere su kindle non può avere voce in capitolo, non sa di che si parla). Esperienza simile a quella capitatami con la musica, con l'acquisto quasi esclusivamente online via iTunes e i cd relegati a ricordo adolescenziale. Si risparmia sulle spese, sul peso (ho da poco letto il "Conte di Montecristo", la sera a letto, senza sfondarmi lo sterno per il peso di quelle pagine) e sulla praticità.
Finiti i luoghi comuni, due notizie: negli Stati Uniti i libri elettronici cominciano ad avere un certo peso nell'industria editoriale, e se è vero che quello che succede in America da noi prima o poi arriva – con qualche anno di ritardo, ma arriva – teniamoci pronti a vedere prima o poi cifre simili. La seconda è che Kobo, leader nel mercato degli ebook, ha da poco presentato il suo nuovo ereader, Aura. Che Wired presenta così: "Vi pentirete di aver comprato il vostro kindle".
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