Due cose che ho imparato in vacanza

Piero Vietti

Rientrato dalle vacanze in Francia, sono rimasto colpito da due cose (molto diverse tra loro) che mi sono capitate. Ve le racconto.

    Rientrato dalle vacanze in Francia, sono rimasto colpito da due cose (molto diverse tra loro) che mi sono capitate. Ve le racconto.

    1. Per una serie di problemi tecnici, per metà del tempo delle mie ferie sono stato costretto a vivere quasi costantemente offline: la rete francese che copriva la mia chiavetta wifi ha smesso di funzionare nella mia zona per un po' di gorni, e neppure il roaming del mio smartphone funzionava bene. Dopo il panico delle prime ore, mi sono accorto che vivevo benissimo anche senza: per le notizie mi affidavo a Sky, e compravo 1-2 giornali italiani – quando arriavano – a metà mattinata. Certo, ero in vacanza e potevo permettermi di non essere costantemente aggiornato, ma devo confessare che senza guardare Twitter, Facebook, Instagram e i siti dei quotidiani ogni dieci minuti ho comunque avuto la netta sensazione di non essermi perso nulla. Soprattutto, credo, ho evitato di provocare un aumento di entropia con post perdibili, foto inutili e tweet fatti il più delle volte solo per ricordare al mondo che "ehi, ci sono pure io, anche se sono in vacanza e non vedete la mia firma sul giornale". Nessuna critica al sistema o chi ha fatto il contrario, ma scoprire che l'astinenza dall'attivismo online non mi ha creato fastidi è stata una bella notiza.

    2. Sono andato a fare benzina, un giorno, vicino a dove ero in vacanza. In Italia normalmente un pieno alla mia automobile mi costa circa 95 euro. Bene, lì in Francia mi è costato 75 euro. Con sorpresa mi sono ritrovato in tasca 20 euro che non avevo preventivato, e ho potuto spenderli in altro. Ora io mi chiedo: ci vuole tanto a capire che abbassare il prezzo della benzina (Oltralpe in media è di quasi 30-40 centesimi al litro in meno) attiverebbe un circuito virtuoso per cui quei 20 euro risparmiati ogni volta finirebbero altrove a far girare un po' meglio l'economia? Io, che di economia capisco poco, ci sono arrivato sperimentandolo sulla mia pelle: quei 20 euro li ho spesi, mica li ho infilati sotto il materasso.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.