Tagliare le emissioni per fermare lo Stato islamico

Piero Vietti

Avevamo la soluzione alla nostra portata e ce la siamo fatta sfuggire irresponsabilmente. E oggi ne paghiamo le cause con una nuova guerra e un nuovo sentimento di terrore diffuso. Sulla minaccia dello Stato islamico in Iraq e Siria c'è molto poco da ridere, la priorità è fermarli e sconfiggerli al più presto. Ma tutto questo si sarebbe potuto evitare se solo avessimo cominciato a tagliare le nostre emissioni di gas serra qualche decennio fa. Già, perché l'Isis non è altro che una delle tante conseguenze del riscaldamento globale.

    Avevamo la soluzione alla nostra portata e ce la siamo fatta sfuggire irresponsabilmente. E oggi ne paghiamo le cause con una nuova guerra e un nuovo sentimento di terrore diffuso. Sulla minaccia dello Stato islamico in Iraq e Siria c'è molto poco da ridere, la priorità è fermarli e sconfiggerli al più presto. Ma tutto questo si sarebbe potuto evitare se solo avessimo cominciato a tagliare le nostre emissioni di gas serra qualche decennio fa. Già, perché l'Isis non è altro che una delle tante conseguenze del riscaldamento globale.

     

    State a sentire qua.

     

    Charles B. Strozier, professore di Storia alla City University di New York, e Kelly A. Berkell ricercatrice presso il Centro studi sul Terrorismo al John Jay College of Criminal Justice, hanno scritto un lungo articolo nel quale spiegano che i terroristi dell'Isis sono saliti al potere grazie alla siccità che ha colpito la Siria tra il 2006 e il 2010: approfittando della popolazione afflitta e in crisi, il loro fare autoritario avrebbe dunque trovato strada facile per conquistare il consenso delle masse, o comunque prenderselo con la forza. Qui viene il bello del ragionamento del prof. americano. La siccità in questione è stata naturalmente causata dai cambiamenti climatici generati dal riscaldmaneto globale a sua volta prodotto dalle attività umane, spiegano i due estensori del raffinatissimo studio.

     

    Come per Spider Man dai suoi poteri derivano grandi responsabilità, anche per noi è venuto il momento "di prendere in considerazione il quadro più ampio", scrive Strozier. Va bene fare la raccolta differenziata, ma non basta. La nuova missione dell'umanità è fermare lo Stato islamico (e i terroristi in generale) tagliando le nostre emissioni:

     

    "Quando non riusciamo a capire i fatti che riguardano le emissioni di gas a effetto serra, proviamo a pensare che inconsapevolmente consentiamo a Isis, Al Qaeda, Boko Haram, Al Shabaab e altri gruppi estremisti di fiorire. Nel considerare le nostre posizioni personali sui cambiamenti climatici, è importante capire che nel nostro mondo interconnesso è in gioco tutto questo".

     

    Che cosa fate ancora lì? Andate a spegnere le luci, smettetela di fare tutte quelle puzzette e vendete subito la vostra automobile. Avvertite Obama: basta droni, basta bombe, nessun soldato da mandare sul campo. Più pannelli solari, meno terrorismo.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.