Myselfie and I

Dietro ai selfie

Piero Vietti

Che cosa spinge tutti noi, ma soprattutto la generazione dei cosiddetti millennial, i nati dal 1980 in poi, a inondare i social network di selfie? Perché davanti a un evento, una persona più o meno famosa, un amico, un posto più o meno esotico uno dei primi pensieri che abbiamo è quello di farci un selfie? Che cosa – o chi – cerchiamo, in fondo, pubblicando in rete quell’autoscatto? Approvazione, sicurezza in noi stessi, complimenti? Certamente. Ma forse non è tutto qua.

    Che cosa spinge tutti noi, ma soprattutto la generazione dei cosiddetti millennial, i nati dal 1980 in poi, a inondare i social network di selfie? Perché davanti a un evento, una persona più o meno famosa, un amico, un posto più o meno esotico uno dei primi pensieri che abbiamo è quello di farci un selfie? Che cosa – o chi – cerchiamo, in fondo, pubblicando in rete quell’autoscatto? Approvazione, sicurezza in noi stessi, complimenti? Certamente. Ma forse non è tutto qua. Lunga indagine oggi sul Foglio per andare oltre il narcisismo e scoprire che dietro agli autoscatti postati sul web c’è un modo nuovo di raccontare se stessi e un desiderio antico.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.