Quanto è buono questo Milan
Proprio non capisco la grinta, l’asfissiante pressare nei nostri confronti: noi siamo molto buoni, intimamente gentili, abbiamo un allenatore mite, un capitano mitissimo. Con noi dunque è sufficiente chiedere.
Proprio non capisco la grinta, l’asfissiante pressare nei nostri confronti: noi siamo molto buoni, intimamente gentili, abbiamo un allenatore mite, un capitano mitissimo. Con noi dunque è sufficiente chiedere. Il Parolo 1 vuole segnare un gol per festeggiare degnamente il suo compleanno? Venga avanti, si inserisca al momento giusto e vedrà che i nostri la marcheranno con quel tanto di ritardo che basta. Il Parolo 2 vorrebbe farne un altro da dedicare allo zio che non ha potuto seguirlo allo stadio? Ma le pare che noi si sia gente da fare un torto a uno zio: ci facciamo aggirare, ci distraiamo attorno a un vostro attaccante a terra dolorante, così lei avrà tempo e libertà di calciare come se piovesse.
Se uno dei vostri si fa rubare palla perché ha gamba molle dopo la notte passata con la ganza, noi non possiamo che ricambiare, in meglio ovviamente. Dovete convenire che il retropassaggio del capitano, con movimento di anca e finta, è una cacio e pepe. Se infine schierate un debuttante, tale Cataldi, che sul campo si mette a pennellare, noi ci fermiamo a guardarlo ammirati: nell’anima contenti per lui, per voi e per il calcio tutto. Siamo così: generosi, più forti della malasorte e per nulla invidiosi. Ce l’ha insegnato il presidente.
Il Foglio sportivo - in corpore sano