Oh Conte vieni al Milan, altro che Tavecchio e Agnelli
Conte oh grande Conte, vieni da noi e portarci via con te. Vieni da noi che girerai il mondo, a caccia di gloria per te e per noi, su Emirates va da sé e con soldi orientali, noi global siamo, open society, mica un’angusta squadra sabauda. Chi te lo fa fare a stare nel triangolo delle Bermude tra Tavecchio e Agnelli, che un po’ ti fanno la guerra per futili motivi e un po’ difendono, te che sei devoto di Padre Pio di Pietrelcina, come dorotei nella vecchia Dc, il coltello dietro la schiena pronti a finirti se inciampi.
Già me li sentivo i commenti se a Sofia quell’oriundo, che per inciso parla un italiano che nemmeno la Crusca, non avesse mostrato all’estraneo Immobile e al vagolante Zaza come ci si sposta, ci si libera e si infila meravigliosamente nell’angolo. In verità non ti apprezzano al tuo giusto valore, non capiscono che sei nato per lavorare e vincere, che del resto te ne freghi. Noi ti coccoleremo perché abbiamo bisogno di te quanto tu di noi. Un tempo non ci stavi simpatico, quei tuoi lamenti post-partita erano noiosi come una pizzicata salentina. Ma con il tempo abbiamo imparato ad apprezzarti. Perché capisci davvero di calcio e sei un duro della madonna. Hai il sangue agli occhi. Come si dice, h24 e quant’altro.
Il Foglio sportivo - in corpore sano