Il cardinale Rai: "Le tenebre ci avvolgono, ma non ci rassegneremo alla catastrofe"
Sabato scorso, il Patriarca di Antiochia dei Maroniti, il cardinale Béchara Boutros Rai, ha parlato all'assemblea dell'Unesco, a Parigi. Un discorso lungo (qui il testo completo, in francese), che ha ruotato attorno a tre cardini: la storia della presenza bimillenaria dei cristiani in medio oriente, gli spazi per la promozione della cultura della pace, i mezzi per salvaguardare la presenza cristiana.
Al termine, con la voce rotta dall'emozione, il cardinale Rai ha detto: "Sono venuto qui a dar voce a quanti sono stati privati della voce; sono venuto qui a testimoniare la sofferenza di milioni di rifugiati, sfollati, bambini, anziani, donne e uomini che hanno perduto la patria, i beni e cui è stato distrutto l'avvenire. Sono venuto qui a testimoniare davanti a voi l'immenso e indicibile dolore di quanti sono perseguitati per la fede, di quanti si sono visti insultare l'identità in nome di Dio, ragione invocata da assassini implacabili; sono venuto qui a dare voce, gridando, alla causa di quanti attendono la fine della notte e sperano che la loro salvezza giunga da una comunità internazionale che tarda, purtroppo, a fermare l'opera di assassini senza fede e senza frontiere".
"Dal cuore della notte che ci copre", ha aggiunto il Patriarca, "con le tenebre che ci avvolgono, lancio un appello angosciato a tutte le sentinelle dell'aurora d'oriente e d'occidente, d'Europa, del mondo arabo e del mondo intero, della cristianistà e dell'islam, affinché ci aiutino a rinnovare la speranza e confortare le popolazioni abbandonate, sconvolte, perseguitate, nella loro chiara volontà di non rassegnarsi alla catastrofe".
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