Commissione post sinodale sui divorziati risposati? Il card. Ouellet: "Se il vincolo c'è, non si può fare nulla"
Roma. Padre Bernd Hagenkord S.I, uno dei tre collaboratori di Padre Federico Lombardi per il quotidiano briefing in sala stampa vaticana sull'andamento sinodale, ha spiegato oggi che in merito alla questione dei divorziati risposati "si sono aperte tre strade". Le tre strade che a giudizio del gesuita sono state individuate consistono in: o non fare niente per mancanza di soluzione o intraprendere la via penitenziale (proposta dal cardinale Kasper), o rimanere fermi nella dottrina e andare controcorrente". Non si esce da questo terzetto di possibilità. Ieri pomeriggio hanno preso la parola 30 padri sinodali, dopo i quali sono intervenute tre coppie uditrici. Stamattina, dopo l'intervento di tutti e 12 i delegati fraterni, "c'è stato un numero incredibile di interventi di uditori e uditrici", ha detto padre Lombardi: "Sono intervenuti tutti, con i loro tre minuti a disposizione". In 27 hanno preso la parola. Hagenkord si è anche soffermato sui temi più dibattuti dai padri di lingua tedesca, tra cui spicca l'importanza del vincolo matrimoniale", concetto "che non è molto chiaro ai fedeli". Un altro dei collaboratori del direttore della Sala stampa, padre Thomas Rosica, ha sottolineato come si sia parlato (e non poco) del dramma degli abusi sessuali nelle famiglie, in molte delle quali "regna il silenzio" a proposito delle violenze che avvengono al loro interno. E la Chiesa "deve diventare voce dei più piccoli che hanno sofferto un male terribile come questo". Da parte dei francesi, ha detto Romilda Ferrauto, ci sono state "richieste in favore della donna nella Chiesa". Padre Lombardi, dando conto degli altri interventi, ha aggiunto che si è discusso "dell'importanza della sessualità nella vita dei coniugi, sia in rapporto alla riconciliazione quotidiana, sia come dono di sé concepito sull'esempio del dono di Cristo".
Ma a essere dirompenti, oggi, sono state le dichiarazioni rese a Radio Vaticana dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della congregazione per i vescovi. Pur dicendosi d'accordo sulla necessità di accompagnare i divorziati risposati, Ouellet ha detto che "se il matrimonio è nullo, si deve chiarire attraverso le procedure giudiziarie; altrimenti, se il vincolo coniugale e sacramentale indissolubile c'è, lì non possiamo – senza cambiare la dottrina – proporre un accesso ai sacramenti, perché è un punto dottrinale". Di certo, ha sottolineato il porporato canadese, "bisogna condurre un dialogo per ascoltare bene la loro storia, verificare veramente la sacramentalità del vincolo".
[**Video_box_2**]Ouellet ha anche detto che "la posizione di 'Familiaris Consortio' è la dottrina tradizionale della Chiesa che è stata confermata da San Giovanni Paolo II e anche da Papa Benedetto" e "quando ci riferiamo alla dottrina ci riferiamo a questo: questa è la norma che ci permette di costruire e di cercare una pastorale, cioè andare incontro alle persone che si trovano in queste situazioni e offrire loro una riconciliazione".
A proposito dei divorziati risposati, negli interventi in Aula si è proposto di stabilire "una commissione per studiare tale argomento dopo il Sinodo, per non prendere una decisione prematura". Accanto a ciò, si è parlato di proporre "una pastorale adatta ai tempi nostri e alle esigenze attuali, includendo anche un diritto canonico adatto".