Nuova strage d Boko Haram in Nigeria. Il vescovo di Maiduguri: "Entrano casa per casa"
Roma. Nuova strage in Nigeria da parte dei miliziani fondamentalisti affiliati a Boko Haram. Stavolta, a essere presa di mira è stata Maiduguri, la capitale dello stato di Borno, già martoriata da anni di scontri e di attacchi in diversi punti della diocesi. "Negli ultimi sei anni, tra i 70mila e i 125mila cattolici sono dovuti scappare dalle proprie case", aveva osservato il vescovo, mons. Oliver Dashe Doeme, nei mesi scorsi. "I terroristi – ha detto Doeme all'agenzia Fides – sono entrati nel pomeriggio del 27 dicembre in diverse aree di Maiduguri, introducendosi in alcune case e uccidendo gli abitanti, mentre in altre zone hanno inviato donne e bambine kamikaze a farsi esplodere in mezzo alla gente". Il numero preciso delle vittime è ignoto, benché diverse fonti parlino di "almeno ottanta". Ancora una volta, come accaduto già in passato, quando l'imam Sani Yahaya Jingir – da sempre in prima fila contro Boko Haram, al punto da mandare in stampa un saggio intitolato "Boko Halal" – fu assassinato con una bomba fatta esplodere nella moschea di Yantaya, a perdere la vita è stato anche un esponente della locale comunità musulmana.
Il vescovo di Maiduguri ha sottolineato come Boko Haram uccida "chi non aderisce alla sua ideologia che vieta in particolare l'educazione all'occidentale". Lo scorso luglio, in una sola settimana, si era raggiunto il numero di duecento morti causati da diversi attentati avvenuti nel nord della Nigeria. Il presidente della Conferenza episcopale locale, mons. Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos, aveva detto: "La vita, per loro, è niente. Non gli importa nulla della loro vita: è inutile. Prendono, però. altre vite, questo è il problema. Vanno in chiesa, vanno al ristorante, vanno al mercato, vanno a scuola e mettono le bombe. Ciò significa che la loro filosofia di vita è irrazionale".
[**Video_box_2**]Solo qualche giorno fa, a cavallo delle festività natalizie, il presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, aveva detto alla Bbc che la guerra contro Boko Haram è stata "tecnicamente vinta". In particolare, osservava il capo dello stato locale, l'organizzazione terrorista "è tornata a usare ordigni improvvisati e a indottrinare i giovani. Sono stati ridotti a questo. Ma – aggiungeva – non sono più in grado di compiere efficacemente attacchi convenzionali contro centri di comunicazione e contro la popolazione".
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