Che cosa ha detto veramente il Papa su Zika e contraccezione
Roma. Tra le prime domande poste al Papa nella lunga conferenza stampa a bordo dell'aereo che l'ha riportato in Vaticano dopo la settimana trascorsa in Messico, c'è stata quella relativa all'emergenza legata alla diffusione del virus Zika, che minaccerebbe soprattutto le donne in gravidanza. Nelle scorse settimane, le autorità di diversi paesi hanno proposto l'aborto oppure di evitare la gravidanza. Francesco, rispondendo, ha chiarito subito che "l'aborto non è un 'male minore'. E' un crimine. E' fare fuori uno per salvare un altro. E' quello che fa la mafia. E' un crimine, un male assoluto".
Riguardo al 'male minore' – evitare la gravidanza è un caso – parliamo in termini di conflitto tra il quinto e il sesto comandamento. Paolo VI – ha osservato il Pontefice – in una situazione difficile, in Africa, ha permesso alle suore di usare gli anticoncezionali per i casi di violenza. Non bisogna confondere il male di evitare la gravidanza, da solo, con l'aborto. L'aborto non è un problema teologico: è un problema umano, è un problema medico. Si uccide una persona per salvarne un'altra – nel migliore dei casi – o per passarsela bene. E' contro il Giuramento di Ippocrate che i medici devono fare. Ed evidentemente, siccome è un male umano – come ogni uccisione – è condannato". Invece, ha sottolineato il Papa, "evitare la gravidanza non è un male assoluto, e in certi casi, come in quello che ho menzionato del Beato Paolo Vi, era chiaro". Inoltre, ha chiosato, "esorterei i medici che facciano di tutto per trovare i vaccini contro queste due zanzare che portano questo male: su questo si deve lavorare".
[**Video_box_2**]Proprio ieri, partecipando alla riunione convocata dal presidente del Consiglio economico e sociale dell'Onu per fare il punto sul virus Zika, l'osservatore permanente della Santa Sede, mons. Bernardito Auza, ha raccomandato "adeguata vigilanza e non panico", biasimando altresì la richiesta dell'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite a liberalizzare le leggi sull'aborto e l'accesso ai farmaci abortivi come risposta per contrastare la diffusione del virus: "E' una risposta illegittima", "la promozione di una politica così radicale è la conferma di un fallimento della comunità internazionale per fermare la diffusione della malattia e sviluppare e fornire i trattamenti medici di cui hanno bisogno le donne incinte e i loro bambini, per evitare patologie alla nascita o mitigarne gli effetti e portare la gravidanza a termine".
Il testo integrale della conferenza stampa del Papa in aereo
Editoriali
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