I martiri cristiani alla Fontana di Trevi, Bruxelles si mobilita per Asia Bibi
Inizierà questa sera alle 20.00, alla fontana di Trevi a Roma, l'evento organizzato da Aiuto alla Chiesa che soffre-Italia per sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma dei martiri cristiani di oggi, che come ha più volte ricordato il Papa, sono più numerosi rispetto a quelli dei primi secoli. La fontana si tingerà di rosso, il colore del sangue, e sulle sue colonne saranno proiettate immagini della persecuzione. Interverranno il Commissario straordinario della Capitale, Francesco Paolo Tronca, il cardinale Mauro Piacenza (presidente di Aiuto alla Chiesa che soffre), Alfredo Mantovano, presidente della sezione italiana. E poi testimonianze dalle terre dove i cristiani sono a rischio estinzione e costretti all'esodo, a cominciare dalla Siria, rappresentata dal vescovo caldeo di Aleppo, mons. Antoine Audo. Dal Pakistan, Shahid Mobeen, fondatore dell’Associazione Pakistani Cristiani in Italia (amico di Shahbaz Bhatti, il ministro cattolico per le minoranze di Islamabad, assassinato nel 2011).
Il pensiero andrà anche ad Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte in Pakistan perché dichiarata colpevole di blasfemia. Bruxelles si sta mobilitando contro l'epilogo che pare prospettarsi. Quattordici eurodeputati di vari paesi e diversi gruppi politici hanno inviato una Dichiarazione scritta all'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Unione europea, Federica Mongherini, chiedendo al Berlaymont di intraprendere tutte le azioni politiche e diplomatiche necessarie per la liberazione di Asia Bibi, tenendo conto degli accordo in essere con i paesi terzi – tra cui il Pakistan – sul rispetto della libertà religiosa. Nel testo si sottolinea che "l'Unione europea ha ripetutamente espresso il proprio impegno per la libertà di religione, appellandosi agli stati membri perché la garantiscano ovunque, e che le leggi sulla blasfemia utilizzate da una maggioranza contro la diversa fede di altri cittadini sono un chiaro esempio di intolleranza religiosa". L'intento dei firmatari è di raggiungere rapidamente i due terzi delle firme degli eurodeputati, così da poter trasmettere il testo al governo di Islamabad e al Parlamento locale, oltre che a tutti gli stati comunitari e alla stessa Commissione europea. La Dichiarazione contiene anche un passaggio di biasimo per "la protesta di gruppi islamisti" che chiedono all'esecutivo pachistano di procedere con l'esecuzione di Asia Bibi. Massimiliano Salini, eurodeputato del Ppe, ricorda come la donna sia stata "ingiustamente condannata a morte" e si trovi "agli arresti da più di 2.500 giorni. La sua unica colpa è quella di essere cristiana in un paese, il Pakistan, che non conosce la libertà di culto e che vuole uccidere una donna cattolica, rea di aver affermato liberamente la propria fede in Cristo".
L'Europa, aggiunge Salini, "la nostra Europa, quella fondata sui valori della libertà e della tolleranza ha l’imperativo categorico di battersi contro questa barbarie. Difendendo la libertà di culto e i cristiani perseguitati l’Europa difende sé stessa e i propri valori. Credo sia un primo passo molto importante che il Parlamento europeo abbia preso coscienza di ciò.Con altre colleghi parlamentari di diversi gruppi abbiamo depositato una Dichiarazione scritta nella quale chiediamo all’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Unione, Federica Mogherini, di fare di più per promuovere la libertà religiosa in Pakistan e per il rilascio di Asia Bibi".