Lettera da Aleppo: "Le bombe sono ovunque, ma la gente affolla le chiese. Si prega per i martiri"
Pubblichiamo una lettera inviata da Padre Ibrahim Alsabagh, parroco della cattedrale latina di Aleppo, datata 8 maggio. Il testo documenta la situazione nella seconda più importante città siriana.
Aleppo, 8 maggio 2016
Oggi ci sono stati ancora tanti bombardamenti. Da qualche minuto sono cadute due bombe nella nostra zona e da poco è crollato un edificio nella zona di Midaan, le persone sono ancora sotto le macerie, non sappiamo ancora la conta dei morti e dei feriti.
Questa sera, alla S. Messa parrocchiale erano presenti le famiglie del ragazzo Sa’id Tahhan (11 anni) e il giovane Elias Pseliss (18 anni) uccisi da un missile che ha colpito la casa della nonna, proprio mentre c’erano quindici persone a farle gli auguri per la Pasqua ortodossa.
Abbiamo pregato per questi due martiri e per i loro famigliari. Tutti si sono commossi, la chiesa era affollata. Durante l’omelia ho parlato di fede, speranza e carità, indicandoli come le radici della gioia cristiana di cui parla S. Luca nel suo vangelo nel passo dell’Ascensione.
Ho insistito sulla carità di tutta la chiesa nei nostri confronti, per noi cristiani di Aleppo e la carità che ci unisce qua. E come essa è la fonte della gioia e della consolazione nei momenti difficili che stiamo vivendo.
Dopo la benedizione con l’icona della Madonna, tutti i fedeli hanno salutato le famiglie di Sa’id ed Elias con le parole: Cristo è risorto! Infine abbiamo letto la lettera di Sua Eminenza Card. Parolin ai cristiani di Aleppo, la gente era molto colpita e consolata da tutti questi segni di carità.
Tutti sono tornati alle loro case mentre parlavano lungo la strada della carità cristiana che ci unisce in profonda comunione.
Il vero miracolo è la conversione dei cuori e quello che opera il Signore nei cuori qua è più che un miracolo.
Fr. Ibrahim
Editoriali
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