Greg Burke, dal libro con Ancelotti alla direzione della Sala stampa vaticana
Roma. Greg Burke, cinquantasei anni da Saint Louis (Missouri), è il nuovo direttore della Sala stampa vaticana. A partire dal prossimo 1° agosto prenderà il posto di padre Federico Lombardi S.I., che dopo dieci anni esatti lascia l’incarico che gli aveva affidato Benedetto XVI. Dopo l’èra di Joaquín Navarro Valls, tocca di nuovo a un laico numerario dell’Opus Dei fare da tramite tra la Santa Sede e i giornalisti. Burke il Vaticano lo conosce bene: dal 2001 al 2012 è stato corrispondente da Roma per Fox News. Quattro anni fa, nel pieno di Vatileaks, con la corrispondenza privata papale finita un po’ negli scatoloni di maggiordomi infedeli e un po’ sui giornali, veniva nominato consulente per la comunicazione della Segreteria di stato. Incarico mantenuto fino allo scorso febbraio, quando fu promosso a vicedirettore di Lombardi. Il curriculum è quello di un giornalista che oltre a un libro scritto nel 1997 con Carlo Ancelotti (“Parma: A Year in Serie A”), può vantare esperienze da freelance all’agenzia Reuters, al conservatore National Catholic Register e lunghi anni a Time, dalle cui colonne avrebbe pure raccontato ai lettori americani cos’è il Foglio: “Che giornali leggono gli italiani?”, gli chiesero quindici anni fa. “Chiamai diversa gente. E andai anche in giro. Le risposte erano sempre le stesse: il Corriere e il Foglio. Il Sole e il Foglio. La Repubblica e il Foglio. E così – disse conversando con questo giornale – scrissi la verità sul vostro big little newspaper, definendonolo uno dei più influenti giornali della penisola”.
Burke, studi liceali dai gesuiti e laurea alla Columbia University di New York, dopo l’11 settembre alterna la permanenza a Roma con i frequenti viaggi nei teatri di guerra, in Asia. Le foto lo ritraggono accanto a soldati in mimetica, lui con il giubbotto antiproiettile. Più tardi – era il 2006 – realizzerà per Fox alcuni speciali sui cristiani in medio oriente. Con il fiuto del giornalista che dopo il barbarico exploit qaedista e l’uso della religione come strumento per espandere l’orda terroristica capisce che il mondo è in preda a un drammatico sconvolgimento, per i suoi reportage sceglie l’Egitto, la Turchia, Betlemme e il Libano. E proprio qui sarà sorpreso dalla guerra con Israele. Suo malgrado, si reinventerà inviato di guerra per la tv di Rupert Murdoch. Di certo, il suo profilo è assai più “imponente” rispetto a quello del prudente Lombardi – uomo dalla “pazienza sconfinata”, ha riconosciuto il successore – che come pochi altri conosceva i meandri e gli equilibri della comunicazione vaticana anche nei momenti più drammatici, come Vatileaks e la revoca della scomunica ai vescovi della Fraternità sacerdotale San Pio X (i lefebvriani), tra cui figurava anche Richard Williamson, celebre per aver negato l’esistenza delle camere a gas. Fino alla “prima” storica della rinuncia di un Papa al Soglio di Pietro, con briefing e asciutte risposte ai reporter di mezzo mondo che gli domandavano di tutto, perfino il segreto menù della prima colazione di Benedetto XVI – “penso latte e biscotti, ma bisognerebbe chiederlo a lui”, disse serissimo Lombardi – e il colore delle scarpe non più rosse che avrebbe calzato una volta terminato il pontificato. Accanto a Burke ci sarà la giornalista spagnola Paloma García Ovejero, dal settembre del 2012 corrispondente per l’Italia e per la Città Vaticano di Radio Cope. E’ specializzata in Management Strategies and Communication a New York. Particolare non da poco, dato lo sguardo geopolitico del presente pontificato, conosce il cinese.
Padre Federico Lombardi S.I. era stato nominato direttore della Sala stampa da Benedetto XVI nel 2006 (LaPresse)
Le due nomine rappresentano un ulteriore passo avanti nella riorganizzazione dei media d’oltretevere, opera iniziata un anno fa con la nomina di monsignor Dario Edoardo Viganò a prefetto della Segreteria per le comunicazioni, organismo creato ex novo per rimettere ordine nella complessa e articolata struttura dei mezzi di comunicazione vaticani. Lo scorso febbraio, Lombardi aveva lasciato l’incarico di direttore generale di Radio Vaticana, prossima all’accorpamento con il Centro televisivo vaticano, come anticipato nei mesi scorsi. E proprio a Radio Vaticana Greg Burke ha rilasciato le prime parole da direttore della Sala stampa in pectore: “Sono molto entusiasta, direi excited in inglese. Allo stesso tempo, però, devo dire che non nascondo anche un po’ di paura. Una cosa è fare il giornalista, e questo mi è piaciuto molto in questi anni, ma questo lavoro qui mi sembra una cosa ben più complicata”.
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