Papa: "Quanto piacerebbe che tutte le religioni dicessero che uccidere in nome di Dio è satanico"
Roma. “Padre Jacques è stato sgozzato nella Croce, proprio mentre celebrava il sacrificio della Croce di Cristo. Uomo buono, mite, di fratellanza, che sempre cercava di fare la pace è stato assassinato come se fosse un criminale. Questo è il filo satanico della persecuzione”. Lo ha detto il Papa, questa mattina celebrando alle 7 a Santa Marta una messa di suffragio per padre Jacques Hamel, il sacerdote di Saint-Etienne-du-Rouvray assassinato lo scorso luglio da due uomini riconducibili allo Stato islamico.
"I primi cristiani – ha detto il Papa secondo la trascrizione di Radio Vaticana – hanno fatto la confessione di Gesù Cristo pagando con la loro vita; ai primi cristiani era proposta l'apostasia, cioè 'Dite che il nostro dio è il vero, non il vostro. Fate un sacrificio al nostro dio o ai nostri dei', e quando non facevano questo, quando rifiutavano l'apostasia, venivano uccisi. Questa storia si ripete fino a oggi e oggi nella chiesa ci sono più martiri cristiani dei tempi primi. Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo.In questa storia, arriviamo al nostro père Jacques: lui fa parte di questa catena di martiri. I cristiani che oggi soffrono – sia nel carcere o con la morte o con le torture–per non rinnegare Gesù Cristo, fanno vedere proprio la crudeltà di questa persecuzione. E questa crudeltà che chiede l'apostasia è satanica. E quanto piacerebbe che tutte le confessioni religiose dicessero che uccidere in nome di Dio è satanico".
Padre Jacques Hamel, ha aggiunto Francesco, "non ha perso la lucidità di accusare e dire chiaramente il nome dell'assassino. E ha detto chiaramente 'Vattene Satana!'. Ha dato la vita per noi, ha dato la vita per non rinnegare Gesù. Ha dato la vita nello stesso sacrificio di Gesù sull'altare e da lì ha accusato l'autore della persecuzione".
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