Papa: "Non fatevi leggere le carte dai veggenti, dicono stupidaggini"
"Anche la forma fisica è un idolo. Ho sentito una donna dire di voler abortire per preservare la sua bellezza". La catechesi del mercoledì di Francesco sugli "idoli che portano nella direzione sbagliata"
Roma. "A noi piacciono gli idoli, ci piacciono tanto! Una volta, a Buenos Aires, dovevo andare da una chiesa ad un’altra, mille metri, più o meno. E l’ho fatto, camminando. E c’è un parco in mezzo, e nel parco c’erano piccoli tavolini, ma tanti, tanti, dove erano seduti i veggenti. Era pieno di gente, che faceva anche la coda. Tu, gli davi la mano e lui incominciava, ma, il discorso era sempre lo stesso: c’è una donna nella tua vita, c’è un’ombra che viene, ma tutto andrà bene … E poi, pagavi. E questo ti dà sicurezza? E’ la sicurezza di una – permettetemi la parola – di una stupidaggine". A dirlo è stato, durante la catechesi letta in occasione della consueta udienza generale del mercoledì, Papa Francesco, che ha aggiunto: "Andare dal veggente o dalla veggente che leggono le carte: questo è un idolo! Questo è l’idolo, e quando noi vi siamo tanto attaccati: compriamo false speranze. Mentre di quella che è la speranza della gratuità, che ci ha portato Gesù Cristo, gratuitamente dando la vita per noi, di quella a volte non ci fidiamo tanto".
Ma non è l'unico esempio citato dal Pontefice, che ha condannato "le ideologie con la loro pretesa di assoluto, le ricchezze, il potere e il successo, la vanità, con la loro illusione di eternità e di onnipotenza, valori come la bellezza fisica e la salute, quando diventano idoli a cui sacrificare ogni cosa, sono tutte realtà che confondono la mente e il cuore, e invece di favorire la vita conducono alla morte". E’ brutto – ha osservato Francesco – sentire e fa dolore all’anima quello che una volta, anni fa, ho sentito, nella diocesi di Buenos Aires: una donna brava, molto bella, si vantava della bellezza, commentava, come se fosse naturale: 'Eh sì, ho dovuto abortire perché la mia figura è molto importante'. Questi sono gli idoli, e ti portano sulla strada sbagliata e non ti danno felicità".
"E anche noi, uomini di Chiesa – ha chiosato il Papa – corriamo questo rischio quando ci mondanizziamo. Bisogna rimanere nel mondo ma difendersi dalle illusioni del mondo".