La libido dei preti? Fatevi i fatti vostri
Perché insceniamo questo teatro dell’assurdo di un mondo sessuato fino al midollo che quando parla di preti e sesso mette in atto la caccia alle streghe? Il sesso dei preti è un problema della chiesa, non dei giornali laici e mondani
Ci sono cose di cui stupirsi. Perché i giornali mondani, commerciali, laici, sono così scandalizzati per il fatto che ci sono dei preti che fanno sesso, e magari anche orge? Intanto dovrebbero farsi tre o quattro etti di cazzi loro. I laici adorano il sesso, gli hanno dato la palma della libertà nel modo di vita occidentale, lo coltivano nel conscio e nel subconscio, in alto e in basso, non so quanto e come lo pratichino, ma di nuovo sono affari loro. Hanno sparso il mondo di pornografia digitale, benedetta, di saune, di bordelli, di macchinette per gli anticoncezionali a scuola, di famiglie disfunzionali in tutto tranne che nell’adulterio rivendicato e praticato, deridono la monogamia come una brutta mania, detestano il matrimonio, incoronano la cultura gay come la signora e padrona del nostro immaginario (loro usano questa parola a tutto spiano). Poesia, letteratura, mondanità di stelle stelline della tv, del cinema, della moda, tutto parla di sesso, di corpo carnale, e niente è riservato all’anima, questa negletta e nascosta divinità delle culture antiche. Ma ai preti richiedono astinenza e castità, in nome di non si sa che dal loro punto di vista, ai poeti no, all’immagine del maschio e della femmina no, ai loro figli non sia mai, e se capita un incidente c’è sempre l’aborto pronto, libero, un diritto essenziale del cittadino. Ora, i preti hanno un rapporto speciale con Dio, è noto, e dunque anche con Satana, l’angelo caduto, portatore di luce e di tenebra nel mondo, custode del destino eroico e infernale del genere umano. Io quando li penso di carne, i preti, e quando li immagino alle prese con i richiami del mondo, della donna e del fanciullo, nel mondo com’è, io li piango e ho compassione e amore per loro.
Perché invece un giornalista che porta allegramente il nome di un celebre Formula 1 gli dà la caccia su incarico dell’Espresso? Perché Michele Serra non volge a questi benedetti peccatori, al loro dramma, una parte del suo inquieto moralismo da prima pagina? Perché insceniamo questo teatro dell’assurdo di un mondo sessuato fino al midollo, trasgressivo e libertario, che quando si parla di preti e sesso mette in atto la caccia alle streghe al posto dell’Inquisizione, oggi Sant’Uffizio anzi congregazione della fede? Di quale congregazione fa parte il settimanale del mio amico Tommaso Cerno, parodista di talento di padre Dante? La libido dei preti è un problema della chiesa. Al massimo delle loro occasionali compagne in quel di Padova. Saranno processati in canonica, in confessionale, saranno ridotti allo stato laico, cioè precisamente allo stato sessuato del mondo che li giudica con tanta impudenza, ma che c’entrano i grotteschi processi a mezzo stampa, a parte il voyeurismo e le copie vendute?
I nipotini di Sade avrebbero poco da dire, nel loro spietato illuminismo, al dramma segreto degli oscurantisti. E invece come sono petulanti, quante gliene danno, di baie e di gogne. Ne parlai ai tempi di don Gelmini. Gli piacevano i trastulli con quei tossici e carcerati che aveva salvato. Pasolini fu fatto santo, Gelmini fu fatto diavolo. Ingiusto, trovo, no? Paolo Prodi il grande diceva che la norma a una dimensione, dopo la crisi del diritto canonico, era diventata il nuovo canone univoco e ideologico di un mondo occidentale privo di sacro che merita di scomparire (quel merita lo aggiungo io che non sono uno storico compassato e pieno di scienza). Ma Cacciari che dice, perché non si leva a difesa del Negativo come elemento della carne e dello spirito del consacrato libidinoso? La chiesa cattolica prenda le sue decisioni. Vogliono eliminare il celibato, dopo aver introdotto il divorzio e l’adulterio? Facciano. Nulla glielo impedisce. Ma la chiesa laica la finisca di perseguitare quegli uomini che si conformano ai suoi princìpi, e che dopo il Vaticano II si sono immersi nel mondo come mai prima e hanno trasformato i tormenti bernanosiani del curato di campagna nelle orge sataniche di Padova.
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