Il Papa ha deciso: il capo di Migrantes prende il posto di monsignor Negri a Ferrara
Nessuna proroga, a soli tre mesi dal compimento dei 75 anni, Francesco pensiona l’arcivescovo in carica dal 2012 e nomina al suo posto un sacerdote attento al sociale
Roma. È una scelta di rottura quella che Francesco ha operato per la diocesi di Ferrara-Comacchio. Al posto di mons. Luigi Negri, che la guidava da cinque anni, arriva don Giancarlo Perego. Cinquantasei anni (e quindi con un mandato pastorale potenzialmente lungo davanti a sé), cremonese, Perego è l’attuale direttore della Fondazione Migrantes, in prima linea nelle questioni che hanno a che fare con i migranti e i profughi che giungono nel nostro paese. La Fondazione – recita l’articolo 1 dello Statuto – è stata costituita dalla Conferenza episcopale italiana per accompagnare e sostenere le chiese particolari nella conoscenza, nell’opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri, per promuovere nelle comunità cristiane atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza, con l’attenzione alla tutela dei diritti e della persona e della famiglia migrante e alla promozione della cittadinanza responsabile dei migranti.
Negri aveva compiuto 75 anni lo scorso 26 novembre e il Papa ha scelto in tempi record il successore, senza accordare una proroga che pure in altri casi viene concessa. Troppo distante, come linea pastorale, da Francesco, che infatti conferma di prediligere vescovi relativamente giovani e con spiccata vocazione sociale (Padova e Palermo insegnano). Lo scorso agosto, poi, a poche settimane dall’assassinio di padre Jacques Hamel in una chiesa della Normandia, Negri dalla cattedrale di Ferrara si era dichiarato fermo oppositore della presenza di fedeli musulmani alle celebrazioni liturgiche cattoliche. Nel mirino del presule era finita la partecipazione di imam in diverse chiese della penisola, i quali – in numerosi casi – avevano anche preso la parola
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