La Cei al voto per scegliere il successore di Bagnasco
Domani l'Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana deciderà la terna da cui Papa Francesco nominerà il nuovo presidente. Qualche numero per capire cosa potrebbe succedere
Pillole di Matteo Matzuzzi alla vigilia dell’attesa Assemblea generale elettiva della Conferenza episcopale italiana che domani voterà la terna da cui il Papa sceglierà il successore del cardinale Angelo Bagnasco.
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Sono i nomi che l’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana voterà per la carica di presidente. A scegliere da questa terna il successore di Angelo Bagnasco sarà il Papa. Forse già domani sera, al termine dello scrutinio.
14°
Il presidente della Cei scelto da Francesco sarà il quattordicesimo nella storia dell’organismo episcopale. Il primo fu il benedettino Ildefonso Schuster, cardinale arcivescovo di Milano, presidente dal 1952 al ’53.
70°
Quella che si apre oggi pomeriggio in Vaticano con l’intervento del Pontefice è la settantesima Assemblea generale della Cei. La giornata chiave, invece, domani. Con le attese votazioni.
226
È il numero delle diocesi italiane. “Troppe” secondo alcuni, “tante” a giudizio di Francesco, che ha chiesto a più riprese una revisione della mappa che fa risaltare la storica frammentazione geografica della chiesa in Italia. Diversi i progetti allo studio per favorire gli accorpamenti, ma a prevalere spesso sono logiche campanilistiche.
75
È l’età canonica in cui ogni vescovo è tenuto a presentare la “rinuncia” al governo della diocesi. A decidere il suo destino, però, è il Papa. Che può prorogare il mandato con un atto ufficiale o non accogliendo la domanda “di pensionamento”.
16
Gli anni che è durato il mandato da presidente di Camillo Ruini, ad oggi un record. Prima di essere nominato da Giovanni Paolo II al vertice della Cei, Ruini ne era stato dal 1986 al 1991 segretario generale.
2.800
È il numero delle pagine dello studio consegnato nel 1968 alla Congregazione per i vescovi sul piano di riduzione delle diocesi italiane. Progetto finito nel cassetto per “pressioni politiche”. 70 vescovi votarono contro, 169 a favore, 51 espressero delle riserve.
2007
È l’anno d’inizio dell’èra Bagnasco. Dieci anni, due mesi e qualche giorno.