Metodo Müller
Nei Sacri Palazzi fanno l’elenco dei cardinali che il Papa s’accinge a silurare, con pacca sulle spalle
“Versaldi, Ladaria Ferrer, Sandri, Ravasi, Tauran. E poi Amato e Coccopalmerio, più Pinto”. Prego? Che è, un profano sgranar di rosari in un noioso pomeriggio romano senza la frescura data dalle fontane petrine in attività fatte chiudere dal Papa ecologista? “No!”, ribatte il vescovo di fronte a me: “È la lista dei curiali, prefetti e presidenti, che entro un anno, un anno e mezzo, compirà 75 anni”. Capisco: è l’elenco dei pensionandi, anche se Amato di anni ne ha 79 e Coccopalmerio (quello col segretario dedito a feste rumorose ma già perdonato dal Santo Padre) addirittura quasi 80. Insomma, per farla breve: si tratta di poltrone che stanno per liberarsi e pare che per molte di codeste eminenze il Papa non veda l’ora che giunga la fatidica data del compleanno per poter dar sfoggio di quello che ormai è definito nelle Sacre stanze il “metodo-Müller”, ossia il siluramento corredato da sorrisi e magari qualche pacca sulla spalla. “Ma va”, dice il vescovo in borghese che beve il Chinotto Lurisia con la cannuccia. “Vedrà che per tanti arriveranno le proroghe e le deroghe, tacite e silenziosissime, perché pur volendo rivoluzionare e rinnovare il parco cardinalizio che lo circonda – e se fosse per il Santo Padre la curia verrebbe rasa al suolo e sostituita con un esercito di suore – Francesco non lo può fare. Vedrebbe il moltiplicarsi di serpenti e corvi, veline ai giornali e pettegolezzi incontrollabili”. Sarebbe un gran casino, concludo. Il monsignore aspira – in modo lievemente rumoroso – quel che resta del Chinotto, sorride e dice come s’avesse raggiunto la pace dei sensi che “la storia della chiesa è come il pendolo, che va un po’ di qua e un po’ di là ma alla fine, casino o no, torna sempre al centro, in equilibrio”.