Addio al cardinale Carlo Caffarra
L'arcivescovo emerito di Bologna è morto improvvisamente all'età di 79 anni. Fino all'ultimo è stato energico e combattivo nel difendere quei princìpi che per lui non erano mai negoziabili
Roma. È morto improvvisamente a Bologna il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna. Aveva compiuto 79 anni lo scorso giugno e da poco meno di due anni aveva lasciato la guida pastorale della diocesi. Professore, primo preside – vi rimase quattordici anni – del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, nel 1995 fu nominato arcivescovo di Ferrara. Otto anni dopo, fu lui il prescelto per sostituire a Bologna Giacomo Biffi, quando questi si ritirò per limiti d'età. Nel 2012 aveva chiesto a Benedetto XVI di concedergli la “pensione anticipata”, ma Ratzinger gli rispose che sarebbe stato opportuno “attendere il tempo”. Studioso, professore di teologia morale tra i più apprezzati a livello mondiale, fino all'ultimo è stato energico e combattivo nel difendere quei princìpi che per lui non erano mai negoziabili. La firma apposta in calce alla lettera inviata al Papa con i quattro dubia sull'interpretazione di Amoris laetitia è solo l'ultimo episodio. Difensore fino all'ultimo della famiglia, una volta commentò che ormai stava diventando un reato perfino parlare di “papà” e di “mamma”, visto che la tendenza “è quella di mettere per iscritto genitore A e genitore B”. Una follia, commentava con la sua solita bonomia.
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