Il Vaticano: Eugenio Scalfari si è inventato l'intervista con il Papa
Per la Sala stampa "quanto riferito dall'autore nell'articolo odierno è frutto della sua ricostruzione". Secondo il fondatore di Repubblica, Bergoglio avrebbe negato l'esistenza dell'Inferno e teorizzato la "scomparsa delle anime non pentite"
Roma. Eugenio Scalfari si è inventato l'intervista con il Papa. Almeno così fa sapere la Sala Stampa vaticana, che con un comunicato diffuso poco dopo le 15 ha smentito il contenuto di quanto riportato questa mattina su Repubblica. Il fondatore, 94 anni tra pochi giorni, aveva attribuito a Francesco frasi che – a quanto par di capire – il Papa mai ha pronunciato. Qualche esempio: “Le anime cattive non vengono punite, quelle che si pentono ottengono il perdono di Dio e vanno tra le fila delle anime che lo contemplano, ma quelle che non si pentono e non possono quindi essere perdonate scompaiono. Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici”. E ancora, secondo la ricostruzione di Scalfari, Bergoglio avrebbe spiegato che “il Creatore, cioè il Dio nell'alto dei cieli, ha creato l'universo intero e soprattutto l'energia che è lo strumento con il quale il nostro Signore ha creato la terra, le montagne, il mare, le stelle, le galassie e le nature viventi e perfino le particelle e gli atomi e le diverse specie che la natura divina ha messo in vita. Ciascuna specie dura migliaia o forse miliardi di anni, ma poi scompare. L'energia ha fatto esplodere l'universo che di tanto in tanto si modifica”.
Secondo quanto recita il comunicato della Sala stampa, “il Santo Padre Francesco ha ricevuto recentemente il fondatore del quotidiano La Repubblica in un incontro privato in occasione della Pasqua, senza però rilasciargli alcuna intervista. Quanto riferito dall'autore nell'articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre”.
Non è la prima volta che Eugenio Scalfari viene smentito dal Vaticano. Già nel 2014 fu necessario l'intervento dell'allora direttore padre Federico Lombardi per chiarire che quanto scritto dal fondatore di Repubblica non corrispondeva alle esatte parole papali: “Come già in precedenza in una circostanza analoga, bisogna far notare che ciò che Scalfari attribuisce al Papa, riferendo fra virgolette le sue parole, è frutto della sua memoria di esperto giornalista, ma non di trascrizione precisa di una registrazione e tantomeno di revisione da parte dell'interessato, a cui le affermazioni vengono attribuite. Non si può e non si deve quindi parlare in alcun modo di un'intervista nel senso abituale del termine, come se si riportasse una serie di domande e di risposte che rispecchiano con fedeltà e certezza il pensiero preciso dell'interlocutore”.