Politica papale
In Vaticano guardano annoiati la partita per il governo: “Vanno bene tutti, tanto al Papa non interessa”
Vi va bene Di Maio? “Sì”. E Salvini? “Anche”. E un governo di centrodestra con il Movimento 5 stelle? “Pure”. E il Pd? “Certo”. Non è un giochetto, anche se è divertente, quello che mi sono messo a fare in trattoria – vietato dire il nome, l’arcivescovo me lo fa giurare su quel che ho di più caro – così per capire che aria tira in Vaticano rispetto alle ipotesi sul nuovo governo italiano che vanno per la maggiore. Il risultato, come è intuibile, è che le acque sono placide e tutto va bene. Niente timori, oltretevere, su quel che sarà. Anche perché al Papa – confessa il ben informato presule – “gli interessa meno di zero di chi andrà a Palazzo Chigi. Ma proprio nulla. Potrebbero metterci una mucca e la reazione sarebbe la stessa”. Va così, dice il mons. tagliandosi il reale di vitella attorniato da patatine che all’apparenza appaiono un po’ crude e da spinaci visibilmente scipiti.
“Vede, oggi le priorità sono cambiate, la dimensione stessa del Vaticano è mutata e con questo Papa a parlare coi governi ci vanno i vescovi. Lui guarda agli ospedali da campo in Centroafrica piuttosto che in Nicaragua. Che poi i vescovi non siano all’altezza questo è un altro discorso, ma non è che ci si possa fare molto. Mica è una dittatura questa. Dopotutto, anche quando erano colti, bravi e intelligenti, i risultati portati a casa sono stati scarsi per non dire nulli. Per cui…”. Per cui va bene tutto, aggiungo io. “Sì, in un certo senso sì. Tanto le grandi battaglie sono state perse, di combattere strada per strada non si ha più voglia. Che il premier sia Di Maio o Salvini o De Gasperi poco conta”. Bella roba, commento. “Sono i tempi in cui viviamo”, replica il vescovo.
Editoriali
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