Sovranismo religioso
Dio, patria e famiglia al World Congress of families di Chisinau. Ospite il cardinale Parolin
Chisinau. A volte le coincidenze non sono un caso. Così mentre Steve Bannon annunciava l’imminente apertura, in collaborazione con l’istituto “Dignitatis Humanae”, di un suo centro studi a Roma per la formazione di una classe dirigente cattolica, a Chisinau, in Moldavia, atterrava l’aereo con a bordo il cardinale Pietro Parolin invitato a contribuire ai lavori del World Congress of Families. Si tratta di due segnali importanti e di due eventi che sottolineano, ancora una volta, una paradossale natura del sovranismo odierno. Il sovranismo, come ha spiegato Clifford Bob in un fondamentale volume pubblicato nel 2012 (The Global Right Wing and the Clash of World Politics, Cambridge), non è la provinciale e cupa ritirata entro i confini dei singoli stati da parte di attori e movimenti politici. Assistiamo invece, con sempre maggiore frequenza, alla creazione di reti transnazionali di movimenti politici che si oppongono ad alcuni principi base del liberalismo individualista occidentale a cui è contrapposta una visione più collettivista della società ancorata al ritorno a valori tradizionali ispirati, in molti casi, alle esperienze religiose dei diversi paesi. In alcuni casi si potrebbe parlare di un vero e proprio sovranismo religioso.
Cosa c’entri Steve Bannon con la “Global Right Wing” dovrebbe ormai essere chiaro a tutti i lettori. Necessita invece una precisazione la citazione precedente relativa al cardinale Parolin, diplomatico raffinato e dallo sguardo lungo, che rappresenta nel mondo gli interessi della Santa Sede. Proprio per questo motivo, è sicuramente di rilievo la sua partecipazione al World Congress of Families che la scorsa settimana ha visto riuniti a Chisinau i principali esponenti dei partiti politici e delle organizzazioni non governative che si propongono di difendere la famiglia naturale, intesa come l’unione fra un uomo e una donna, come l’organismo di base della società. Da qui l’opposizione alle leggi sul matrimonio dello stesso sesso, all’aborto e la difesa dei valori tradizionali.
Il messaggio di Salvini
Temi che – secondo una vulgata che ha fatto breccia anche tra i media – il pontificato di Francesco sembrava aver messo in secondo piano e che invece ritornano a essere argomento d’interesse per la Santa Sede, visto l’intervento del segretario di stato ad un evento di tale portata. Tale prospettiva appare ancora più interessante se si considera il tono politico della manifestazione, la cui caratteristica principale è quella di essere molto vicina ai movimenti della destra e del conservatorismo globale. Infatti mentre saliva sul palco Levan Vasadze, facoltoso imprenditore georgiano, era interrotto dagli organizzatori per leggere il messaggio appena arrivato dal vicepresidente del Consiglio italiano Matteo Salvini. Nel suo messaggio sottolinea come: “In questi tempi di aggressione distruttiva e irrazionale ai valori fondanti delle nostre culture, i vostri sforzi per proteggere la famiglia naturale sono un elemento vitale per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’umanità, sono estremamente necessari e da apprezzare”. L’intervento di Salvini non è casuale. Si aggirava infatti in sala l’ex onorevole Claudio D’Amico (oggi consulente a Palazzo Chigi) intervenuto anche come relatore in una sessione e che intrattiene rapporti con moltissimi delegati chiave presenti al Congresso. La centralità di questi temi nelle politiche del sovranismo religioso è paradigmatica. Come hanno sottolineato di recente Inglehart e Norris le vittorie politiche e culturali dei movimenti progressisti degli anni 60 e 70 del Novecento, e il loro insistere sui valori del post materialismo, hanno inevitabilmente contribuito a ridisegnare lo scenario politico occidentale. Sulla base di un riposizionamento valoriale, fette consistenti dell’elettorato rurale e operaio hanno spostato le loro preferenze elettorali verso movimenti nazionalisti e populisti.
Appuntamento a Verona
Oggi l’internazionale dei “valori tradizionali” ha un’agenda, un’organizzazione e degli obiettivi politici. Ora, in alcuni paesi, cominciano ad arrivare anche i voti. Come annunciano alla fine dell’ultima giornata a Chisinau, prossima fermata Verona per il World Congress of Families 2019.
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