Nessuno sa chi sta scrivendo il documento finale del Sinodo
Il monsignor Erwin Kräutler sostiene che il documento è già scritto, ma non sa chi ha partecipato alla stesura del testo
Mentre fa ancora discutere il furto delle statuine di Pachamama con conseguente affogamento delle stesse nel Tevere, il Sinodo amazzonico sta per concludersi. Sabato pomeriggio si voterà il documento finale, attesissimo. Ma proprio qui inizia il giallo: chi ha scritto questo testo? Il giornalista Edward Pentin ha raccontato una conversazione avuta con monsignor Erwin Kräutler, già vescovo-prelato di Xingu, guest star dell’assemblea che si è fatto notare per l’affermazione secondo la quale “gli indigeni non capiscono il celibato”. Ebbene, Krautler sostiene che il documento è già scritto, ma che lui non ha partecipato alla stesura del testo. E comunque, lui non sa chi l’ha scritto. “Non lo sa nessuno”. Forse il cardinale Claudio Hummes, che alla veneranda età di 85 anni mette insieme – per volontà papale – la carica di relatore generale e di presidente della commissione per la stesura del documento finale. No, neanche lui, dice l’emerito di Kingu. E allora chi sarà mai lo scrivente? Lo sapremo sabato, quando l’assemblea potrebbe spaccarsi sui singoli paragrafi, che recepiranno comunque i modi, cioè gli emendamenti proposti dai circoli minori.
E’ probabile che alla fine la rottura non ci sarà, se non altro perché i mediatori sono attivi nel cercare una sorta di compromesso che metta al riparo la chiesa da una drammatica spaccatura per di più sul destino della Panamazzonia. Il cardinale Schönborn ha indicato una via, bisognerà vedere se i padri saranno d’accordo nel scegliere la via moderata.
Vangelo a portata di mano