La chiesa che imbraccia la gay culture. Se ratifichi il mio orientamento sessuale e lo accogli come naturale (sei come sei perché Dio ti ha voluto così), che ne è della mia libertà? Anche il catechismo si muove in un ambito diverso
Come spesso gli succede, anche sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso il Papa si è espresso in modo, se non equivoco, equivocabile. D’altra parte, fatti i complimenti al regista del documentario e alla Festa di Roma che ha ospitato lo scoop, è ovvio che se chi custodisce il Genesi o il Levitico o la lettera di san Paolo ai Romani o ai Corinzi derubrica temi scritturali a chiacchiere amorevoli da docu-film, l’equivoco è in re ipsa, pare strano ma è così. Lasciamo stare. Le implicazioni sono anche altre, a parte l’espressione, la confusione dottrinale possibile eccetera. Ieri Sergio Soave annotava con acume quanto sia paradossalmente occidentale, quanto in conflitto con il tessuto culturale interreligioso al quale il Papa lavora tessendo pastorale e dottrina con sublime sprezzo del pericolo, aprire la porta, spalancarla, alle unioni omosessuali di tipo familiare: il Papa che conta molto sul dialogo intorno allo stesso Dio con pensieri religiosi e costumi di ambito islamico, e varie, sa bene dunque che per una parte del mondo di cui cerca l’abbraccio l’omosessualità è un reato, addirittura, e severamente punibile e severamente punito. Serviranno chiarimenti sulla funzione unificante della carità.
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