(foto LaPresse)

Papa Francesco: “Benedetto XVI per me è un padre e un fratello”

redazione

Il Pontefice in un'intervista all'Adnkronos: “La Chiesa è e resta forte ma il tema della corruzione è un problema profondo”

La questione morale, la corruzione, i tentativi di riforma della Chiesa. E poi il rapporto con il papa emerito Benedetto XVI, “un uomo buono, la santità fatta persona”. Sono i contenuti principali di un colloquio che Papa Francesco ha avuto con il direttore dell'agenzia di stampa Adnkronos Gian Marco Chiocci.

 

“Una parte della chiesa è sempre stata una peccatrice”

Interrogato sugli scandali che hanno interessato il Vaticano, Bergoglio ha confessato che “purtroppo la corruzione è una storia ciclica, si ripete, poi arriva qualcuno che pulisce e rassetta, ma poi si ricomincia in attesa che arrivi qualcun altro a metter fine a questa degenerazione. La Chiesa è e resta forte ma il tema della corruzione è un problema profondo, che si perde nei secoli”. Il Pontefice ha aggiunto che “la Chiesa è stata sempre una casta meretrix, una peccatrice. Diciamo meglio: una parte di essa, perché la stragrande maggioranza va in senso contrario, persegue la giusta via. Però è innegabile che personaggi di vario tipo e spessore, ecclesiastici e tanti finti amici laici della Chiesa, hanno contribuito a dissipare il patrimonio mobile e immobile non del Vaticano ma dei fedeli. A me colpisce il Vangelo quando il Signore chiede di scegliere: o segui Dio o segui il denaro. Lo ha detto Gesù, non è possibile andare dietro a entrambi". In un altro passaggio lo stesso Bergoglio ha ricordato come San Fracesco considerasse il denaro "sterco del diavolo".

 

Il rapporto con Benedetto XVI: “Per me è un padre e un fratello”

Molto si è scritto sul presunto dualismo tra Papa Francesco e il suo predecessore, dalle dimissioni relegato nel ruolo di Papa emerito. Narrazione che Franceso smentisce raccontando il rapporto con Ratzinger. “Benedetto per me è un padre e un fratello, per lettera gli scrivo 'filialmente e fraternamente'. Lo vado a trovare spesso e se recentemente lo vedo un po' meno è solo perché non voglio affaticarlo. Il rapporto è davvero buono, molto buono, concordiamo sulle cose da fare. Benedetto è un uomo buono, è la santità fatta persona. Non ci sono problemi fra noi, poi ognuno può dire e pensare ciò che vuole. Pensi che sono riusciti perfino a raccontare che avevamo litigato, io e Benedetto, su quale tomba spettava a me e quale a lui". Un Papa emerito che gli avrebbe mostrato sin dall'inizio la strada da intraprendere per prendere in mano le redini della Chiesa. "All'inizio del mio pontificato andai a trovare Benedetto. Nel passare le consegne mi diede una scatola grande: 'Qui dentro c'è tutto – disse -, ci sono gli atti con le situazioni più difficili, io sono arrivato fino a qua, sono intervenuto in questa situazione, ho allontanato queste persone e adesso…tocca a te'".

 

La preghiera contro la pandemia

Al direttore Chiocci il Papa ha anche esternato la sua preoccupazione per l'emergenza sanitaria ed economica in atto in tutto il mondo. Alla fine di marzo la sua preghiera in una Piazza San Pietro deserta aveva catturato le prime pagine dei giornali, segnando una data fondamentale per la chiesa di Roma. “Sono giorni di grande incertezza, prego tanto, sono tanto, tanto, tanto vicino a chi soffre, sono con la preghiera a chi aiuta le persone che soffrono per motivi di salute e non solo”.

 

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