È facile spiegare perché il neoarcivescovo di Washington sarà creato cardinale, mentre il presidente della Conferenza episcopale, mons. Gómez, no
In attesa di conoscere il rapporto (che non si sa che fine abbia fatto) sulle malefatte di Theodore McCarrick, già cardinale arcivescovo di Washington caduto in disgrazia per le note vicende, la capitale americana il prossimo mese festeggerà la porpora a Wilton Gregory, da un anno sulla cattedra che fu – dopo McCarrick – di Donald Wuerl, anch’egli chiacchierato per la copertura di preti abusatori. Qualche osservatore notava che è curioso il riconoscimento papale a mons. Gregory quando ancora non ha avuto modo – per una semplice questione di tempo – di rimettere in sesto una diocesi lacerata com’è quella di Washington. Il punto è che non c’entrano nulla né l’affaire McCarrick né l’eredità di Wuerl: la questione è meramente politica. In molti tra quanti hanno riportato la notizia della creazione cardinalizia di Gregory sui social network hanno accompagnato il tutto con l’hashtag #BLM, Black Lives Matter. Non sono andati troppo lontani dalla verità.
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