Roma. Di buon mattino la partenza per Najaf, dove il Papa ha incontrato il Grande ayatollah Ali al Sistani, tra gli appuntamenti più attesi del viaggio apostolico in Iraq iniziato venerdì e che si concluderà lunedì in mattinata con la partenza alla volta di Roma. L’incontro, ha detto il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, “è stata l’occasione per il Papa di ringraziare il Grande Ayatollah al Sistani perché, assieme alla comunità sciita, di fronte alla violenza e alle grandi difficoltà degli anni scorsi, ha levato la sua voce in difesa dei più deboli e perseguitati, affermando la sacralità della vita umana e l’importanza dell’unità del popolo iracheno”. Al termine del colloquio, durato quarantacinque minuti e immortalato da una foto destinata a entrare nella storia, Francesco – prosegue Bruni – “ha ribadito la sua preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità per l’amata terra irachena, per il medio oriente e per il mondo intero”. Poco dopo, a Ur dei caldei, non distante dalla grande ziggurat, si è svolto l’incontro interreligioso. Letture dalla Genesi e dal Corano, testimonianze. E le parole del Papa, mentre il vento del deserto faceva sentire la propria voce, amplificata dai microfoni.
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