Papa Francesco in udienza con i vescovi della Francia in visita 'ad Limina Apostolorum'(Foto Vatican Media/LaPresse)

L'intervista

La Francia chiede alla chiesa di abolire il segreto della confessione. Parla Redeker

Giulio Meotti

“Come le confessioni pubbliche di Mao”, dice il filosofo e saggista francese: “Il cattolicesimo è visto come un freno all'espansione dell'ideologia di genere. E per questo le nostre élite lo odiano”

Il rapporto francese sugli abusi dei sacerdoti è l’occasione per colpire la Chiesa cattolica alle fondamenta. La commissione indipendente autrice del rapporto Sauvé chiede di abolire il segreto confessionale, il presidente della Conferenza episcopale francese Éric de Moulins-Beaufort parla di “orrore e costernazione” mentre il ministro dell’Interno Gérald Darmanin lo convoca ricordandogli che “i sacerdoti non possono considerarsi al di sopra della legge” e il portavoce del governo Gabriel Attal dice alla Chiesa che “nulla è più forte delle leggi della Repubblica”. Sul Figaro, il medievista e filosofo della Sorbona Rémi Brague parla di un attacco mai visto prima al segreto della confessione e dice: “Potrebbe portare alla generalizzazione e all’obbligo della confessione pubblica, come nella Cina di Mao. Abbiamo già, in alcuni casi estremi del movimento woke negli Stati Uniti cerimonie penitenziali in cui chi ha torto di essere del colore sbagliato, o del sesso sbagliato, deve ‘scusarsi’”. Brague ricorda poi: “Fu in nome della sua coscienza che Franz Jägerstätter rifiutò di servire sotto Hitler e fu giustiziato, come viene raccontato nel magnifico film di Terrence Malick, ‘A Hidden Life’. Al contrario, è invocando la superiorità delle leggi statali che gli imputati dei processi di Norimberga si sono difesi”.

 

“Rémi Brague ha ragione”, dice al Foglio il filosofo e saggista francese Robert Redeker. “L’odio per il cattolicesimo è la religione civile delle élite in Francia. Far sparire il cattolicesimo è un matricidio, essendo questa religione il grembo da cui è nata la Francia. Nel mio libro sui social parlo della fine dell’interiorità, che porta anche alla fine della privacy e della casa privata. Entriamo in un mondo che non tollera l’esistenza di un ‘interno’ inaccessibile agli occhi del pubblico”.

Così è per la confessione. “La confessione non si svolge allo stesso livello della vita civile. È un atto che si svolge in uno spazio diverso da quello politico: lo spazio spirituale. Il governo francese, ma anche l’opinione pubblica, ignora l’esistenza di questo spazio. Si chiama epoke, che mette in pausa il tempo e la quotidianità. Rompere il segreto della confessione è distruggere questo spazio”.

Se dovesse accadere, si aprirebbe un nuovo tipo di società. “I totalitarismi del XX secolo sono stati movimenti politici articolati dall’idea di un destino collettivo da realizzare, con la volontà di fare la storia. Implicavano la mobilitazione totale del popolo. Quello a cui stiamo assistendo, e che questo desiderio di distruggere il segreto cattolico illustra, è qualcosa di diverso. Il destino e la storia sono messi da parte. È una forma di ‘totalitarismo’ per rendere gli uomini trasparenti. Un totalitarismo amministrativo”.

L’attacco al culto cattolico arriva in Francia mentre penetra nelle scuole l’ideologia del genere. Sono le scuole dégenrer. “È perfettamente collegato” conclude Redeker. “Il cattolicesimo è visto come un freno all’espansione dell’ideologia di genere, la sua imposizione a tutta la società. Il cattolicesimo e l’ideologia di genere portano con sé due visioni opposte dell’uomo. L’ideologia di genere mira a fare l’uomo nuovo e per raggiungere questo obiettivo dobbiamo liberarci del cattolicesimo”.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.