I vescovi fiamminghi autorizzano la benedizione delle coppie gay. Che dirà il Vaticano?
Un anno e mezzo fa, il Vaticano aveva chiarito che tale atto "non è lecito". Da Bruxelles si fa sapere che Roma non è stata informata
Il documento è stato pubblicato sul sito della Conferenza episcopale belga: una preghiera e poi la benedizione. I presuli spiegano: "Il Papa l'ha autorizzata in Amoris laetitia"
Roma. I vescovi belgi di lingua fiamminga, insieme al cardinale arcivescovo di Malines-Bruxelles, Jozef De Kesel, hanno pubblicato un documento che autorizza la benedizione delle coppie omosessuali. Il testo, che si compone di una preghiera e di una benedizione, è stato reso noto sul sito internet della Conferenza episcopale locale. La decisione è dovuta al fatto che numerose coppie gay “spesso domandano durante gli incontri pastorali un momento di preghiera in cui si chieda a Dio di benedire questo impegno di amore e fedeltà”. Si tratta di un gesto di rottura con il Vaticano, che solo un anno e mezzo fa aveva chiarito con un responsum ad dubium (risposta a un quesito formale) che la benedizione non è consentita. Il motivo, è chiaro. “Non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio”, e “poiché le benedizioni sulle persone sono in relazione con i sacramenti, la benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale”. In sostanza, la Chiesa “non benedice né può benedire il peccato: benedice l’uomo peccatore” e per queste ragioni “non dispone, né può disporre, del potere di benedire unioni di persone dello stesso sesso”. I vescovi fiamminghi non hanno tenuto conto del chiarimento dell’ex congregazione per la Dottrina della fede e, primi nel mondo, hanno messo per iscritto un testo che godrà di piena legittimità ed efficacia.
Il portavoce della diocesi della capitale belga ha detto che il documento non è stato sottoposto – prima della sua pubblicazione – al vaglio del Vaticano. I presuli hanno sottolineato che con questa decisione si risponde “concretamente” alla volontà di “prestare un’attenzione esplicita alla situazione delle persone omosessuali, dei loro genitori e della famiglia”.
Il tutto, sempre a loro giudizio, sarebbe stato “esplicitamente espresso da Papa Francesco nell’esortazione apostolica Amoris laetitia”. In ogni caso, specificano i vescovi di lingua fiamminga, deve restare ben chiara la differenza “con ciò che la Chiesa intende per matrimonio sacramentale”. E’ stato istituito anche un punto di contatto per i credenti appartenenti alla comunità lgbt in cui si potranno porre domande sul rapporto tra fede e sessualità e ricevere, se necessario, assistenza. Il coordinatore della struttura (inglobata nel servizio per la pastorale famigliare), Willy Bombeek, ha definito l’operazione “rivoluzionaria”, una cosa mai accaduta prima nella storia della Chiesa cattolica. Lui, Bombeek, si definisce “gay e credente” e si è detto orgoglioso che i vescovi abbiano voluto un cattolico lgbt in questa delicata posizione. Qualche mese fa, la diocesi di Liegi aveva pubblicato un opuscolo intitolato “Accogliere, accompagnare, portare nella preghiera il progetto di vita condiviso dalle persone omosessuali” il che induce a pensare che presto anche i vescovi francofoni s’accoderanno ai confratelli fiamminghi.
Si tratta di un coup de théâtre: mentre gli occhi e le preoccupazioni – in primis del Vaticano – erano tutti rivolti a comprendere quanto sta accadendo in Germania con il Cammino sinodale che tra i suoi obiettivi ha fin dall’inizio l’adozione di uno strumento analogo a quello pubblicato in Belgio. Si vedrà ora quale sarà la reazione di Roma (ammesso che ci sia): se è vero infatti che il responsum fu reso noto con la firma dei vertici dell’ex Sant’Uffizio, è altrettanto noto che secondo diverse ricostruzioni di ambienti vicini al Papa, quest’ultimo non sarebbe stato pienamente informato del no esplicito contenuto nel chiarimento curiale.
Natale giubilare
Basilica leggendaria. Il nuovo museo di Santa Maria Maggiore
La Storia non era finita