In Ucraina la pace è possibile, dice Papa Francesco. Il Vaticano è al lavoro per il cessate il fuoco
Bergoglio: "Gli imperi deboli cercano i conflitti per sentirsi forti". La mediazione tra Mosca e Kyiv della Santa Sede, alla ricerca di una pace vera, "non solo una tregua che magari serva solo per riarmarsi". Il pericolo dei nazionalismi, che con ipocrisia seminano cattiveria sociale e politica. E su Meloni: "Le auguro il meglio, non dimentichi i poveri"
La pace in Ucraina "è possibile”, dice Papa Francesco in un'intervista esclusiva alla Stampa. "Però bisogna che tutti si impegnino per smilitarizzare i cuori", a "disarmare la violenza. Dobbiamo essere tutti pacifisti. Volere la pace, non solo una tregua che magari serva solo per riarmarsi", sostieen il pontefice. "La pace vera, che è frutto del dialogo. Non si ottiene con le armi, perché non sconfiggono l’odio e la sete di dominio, che così riemergeranno, magari in altri modi, ma riemergeranno". Bergoglio conferma poi la disponibilità del Vaticano "a fare tutto il possibile per mediare e porre fine al conflitto" che secondo lui rappresenta la Terza guerra mondiale e pone una nuova minaccia nucleare. "Dietro tutte queste tragedie ci sono la brama di potere e il commercio delle armi"
"Siamo continuamente attenti all’evolversi della situazione", aggiunge il capo della Chiesa cattolica. "Come ho detto sull’aereo tornando dal Bahrein, la Segreteria di Stato lavora e lavora bene, ogni giorno, e sta valutando qualsiasi ipotesi e dando valore a ogni spiraglio che possa portare verso un cessate il fuoco vero, e dei negoziati veri. Nel frattempo, siamo impegnati nel sostegno umanitario al popolo della martoriata Ucraina, che porto nel cuore insieme alle sue sofferenze. E poi cerchiamo di sviluppare una rete di rapporti che favorisca un avvicinamento tra le parti, per trovare delle soluzioni. Inoltre, la Santa Sede fa quello che deve per aiutare i prigionieri".
Papa Francesco parla anche del governo di Giorgia Meloni, che presto incontrerà personalmente. "Non voglio interferire nelle questioni politiche specifiche italiane. C’è un governo legittimo, votato dal popolo, è all’inizio del suo percorso, e auguro il meglio a chi lo guida e ai suoi collaboratori, e anche all’opposizione affinché sia collaborativa, perché il governo è di tutti, e ha come compito e obiettivo il bene comune, e come unico orizzonte a cui puntare un futuro migliore per l’Italia. Domenica abbiamo celebrato la Giornata Mondiale dei Poveri: come a tutti i governanti di ogni Paese, chiedo per favore di non dimenticare gli ultimi".
Papa Francesco ha spesso messo in guardia l’Europa da nazionalismi e populismi. In questo periodo, gli chiede il vaticanista del quotidiano torinese, Fomenico Agasso, si parla e si scrive del pericolo di un ritorno di qualche forma di fascismo in varie nazioni: che cosa ne pensa? "Bisogna essere sempre attenti a tutti gli 'ismi', perché seminano, con ipocrisia, cattiveria sociale e politica", risponde il pontefice.
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