prete estinto

Il nuovo record della Chiesa tedesca: solo 29 nuovi preti in un anno

La Conferenza episcopale ha fornito i numeri relativi all'anno scorso: mai le ordinazioni erano scese sotto il numero di 30. La risposta dei vertici? Avanti con le riforme

Matteo Matzuzzi

Calano matrimoni, battesimi e perfino funerali. Hanno lasciato la Chiesa cattolica 321.611 fedeli, ne sono entrati 1.839. Il presidente Bätzing: "La buona novella non ha perso importanza, ma deve essere portata alle persone in un modo diverso e credibile. Ecco perché abbiamo bisogno di nuovi percorsi, passi coraggiosi e soprattutto della ferma volontà di orientarci verso la realtà”

Roma. La primavera porta un nuovo record per la Chiesa cattolica tedesca: nel 2024, nelle ventisette diocesi del paese, sono stati ordinati solo ventinove sacerdoti. A fornire il quadro è stata la locale Conferenza episcopale, segnalando altresì che in un anno 321.611 cattolici hanno “formalmente lasciato la Chiesa” (ma erano stati 402.694 nel 2023, confermando un calo nel numero di chi se ne va), portando i cattolici in Germania sotto ai venti milioni. Il calo delle ordinazioni non è certo una novità, ma ora sta assumendo proporzioni da crollo: nel 2004 erano stati ordinati 122 preti, dieci anni dopo 75. Per stare agli ultimi anni, quelli post pandemici, 33 nel 2022 e 35 nel 2023. Mai si era scesi sotto i trenta, come si può evincere dalle dettagliate tabelle fornite con grande trasparenza dalla Conferenza episcopale. La diocesi che conta più novelli sacerdoti è Treviri con quattro. A seguire, con tre, Augsburg, Colonia, Paderborn e Ratisbona. Spicca il numero zero alla voce Limburgo, la diocesi del presidente della Conferenza episcopale, mons. Georg Bätzing, che dopo aver appurato la situazione critica rilancia le riforme del Cammino sinodale in parte abortite dopo i  ripetuti altolà romani – compresa l’accusa di “scarsa cattolicità” lanciata in un’intervista dal Papa in persona –, soprattutto dopo aver constatato che a casa sua ben 10.800 cattolici hanno lasciato la Chiesa: “La buona novella non ha perso importanza, ma deve essere portata alle persone in un modo diverso e credibile. Ecco perché abbiamo bisogno di nuovi percorsi, passi coraggiosi e soprattutto della ferma volontà di orientarci verso la realtà”. Intanto, nel 2024 sono stati ammessi al sacerdozio diocesano 47 candidati, contro i 54 dell’anno precedente.

 

Mons. Bätzing guarda le poche note positive del rapporto, a cominciare dalle 1.839 persone che sono entrate nella Chiesa cattolica (1.559 l’anno precedente, significativo che la quasi totalità dei nuovi ingressi provenga da un contesto protestante, messo assai peggio del cattolicesimo centro-europeo) e il numero di fedeli riammessi (4.743 contro i 4.127 del 2023). Calano, come un po’ ovunque, i matrimoni (22.504 contro 27.565), i battesimi (116.222 contro 131.245) e perfino i funerali (212.970 contro 226.179). Stabili le cresime, mentre viene registrato un “leggero aumento” della partecipazione alle funzioni religiose, passando dal 6,2 del 2023 al 6,6 per cento dell’anno scorso. Tagliato drasticamente il numero delle parrocchie, anche perché mancando sacerdoti è difficile delegare tutto al laicato, che in Germania è da sempre particolarmente vivace. Per la prima volta da sei anni, a chiedere di abbandonare la Chiesa sono stati più protestanti che cattolici. Per quanto riguarda i fedeli a Roma, le ragioni sono sempre le stesse: la crisi degli abusi, l’inerzia di una Chiesa sul terreno delle riforme, la secolarizzazione. E, soprattutto (ma non è buona cosa dirlo) la tassa ecclesiastica, l’esosa Kirchensteuer che grava su chi si professa credente. Ecco allora aumentare le “disiscrizioni”: si va in un ufficio pubblico, si consegnano i documenti e si paga quello che in Italia definiremmo il bollo. In cambio, si ottiene un certificato che dimostra l’avvenuta cancellazione dai registri dei “credenti”. Al contempo, arriva anche la lettera della curia locale (per i cattolici) che informa il non più iscritto che non sarà più ammesso ai sacramenti, non potrà più fare da padrino o madrina a battesimi e cresima e non potrà più ricoprire incarichi in strutture dipendenti dalla Chiesa.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.