"È come perdere una persona di famiglia". Voci e sguardi da piazza San Pietro, nel giorno della morte di Francesco

La commozione, i ricordi e i messaggi di fedeli e turisti in Vaticano. "È stato il papa dei poveri e degli esclusi, compresa la comunità Lgbt", dice una donna trans. E un frate accende la speranza: "Quale maggiore felicità che incontrarsi con il Signore nei giorni in cui celebriamo il trionfo della vita sulla morte"

Gianluca De Angelis

"È come perdere una persona di famiglia", dicono due donne in piazza San Pietro, nel giorno della morte di Papa Francesco. C'è confusione e commozione. C'è chi ricorda il Pontefice con affetto, chi lo loda per il suo impegno costante per la pace e per i poveri. "È stato il papa degli esclusi, compresa la comunità Lgbt", aggiunge una donna trans, che regge un cartello con scritto "Addio Francesco". Ci sono i tanti ricordi ("Abbiamo pregato tanto per lui") e i messaggi di fedeli e turisti arrivati in Vaticano per dare un saluto al Pontefice. Ma c'è anche la speranza, quella che un frate sintetizza così: "Quale maggiore felicità per lui che incontrarsi con il Signore proprio in questi giorni di Pasqua, in cui celebriamo il trionfo della vita sulla morte". 

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