I cardinali iniziano a tracciare l'identikit del nuovo Papa

Mentre prosegue ininterrotto il flusso dei fedeli che rendono omaggio a Francesco e si preparano i funerali, nelle congregazioni generali si discute del futuro della Chiesa

Matteo Matzuzzi

Ad accogliere la bara all’ingresso della basilica liberiana sarà un gruppo di poveri e bisognosi, quindi si terrà (in forma privata) la tumulazione. È stato pubblicato il progetto del sepolcro

Roma. Mentre migliaia di fedeli sfilano, giorno e notte, lungo la navata della basilica vaticana per rendere omaggio al feretro di Papa Francesco adagiato su una pedana ai piedi dell’altare della Confessione (90.000, dato aggiornato alle 19 del 24 aprile), a poche decine di metri di distanza i cardinali iniziano a entrare nel merito delle questioni che prenderanno campo una volta che saranno stati celebrati i funerali del Pontefice. In mattinata, dopo il momento di preghiera, l’utile ripasso della costituzione Universi Dominici Gregis e alcune decisioni pratiche (una delle messe dei novendiali sarà presieduta dall’ex prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, il cardinale Fernández, anziché dal cardinale camerlengo Farrell), si sono succeduti ben trentaquattro interventi di porporati “sulla Chiesa e sul mondo”. E’ l’inizio dei confronti e delle discussioni che porteranno, nei prossimi giorni, a comprendere  quel che serve alla Chiesa in questo particolare momento storico e a individuare (o cercare di farlo) un profilo adatto. Alla congregazione erano presenti 113 cardinali (non è nota la divisione fra elettori e ultraottantenni). Diversi porporati hanno lasciato le rispettive sedi diocesane nelle ultime ore e giungeranno a Roma in tempo per i funerali – è il caso del cardinale John Dew, che dopo trenta ore di volo dalla Nuova Zelanda e tre scali aeroportuali, arriverà tra non molto in Vaticano. L’arcivescovo emerito di Sarajevo, Vinko Puljic, che in un primo momento aveva annunciato forfait per ragioni di salute, ha fatto sapere che sarà presente al Conclave. Il Collegio ha anche deciso che la prima meditazione offerta durante le congregazioni spetterà all’abate di San Paolo fuori le Mura, dom Donato Ogliari. Quella che aprirà il Conclave, invece, spetterà al cardinale non elettore Raniero Cantalamessa, per decenni predicatore della Casa pontificia. 

 

Il punto più delicato della macchina organizzativa non riguarda tanto il funerale quanto il tragitto da San Pietro a Santa Maria Maggiore: il Vaticano ha fatto sapere che sarà a “passo d’uomo”, per consentire così alla folla di salutare il Papa. L’ultimo precedente, ironia della sorte, risale al 1958, quando il carro funebre un po’ kitch con le spoglie di Pio XII morto a Castel Gandolfo sfilò per le strade di Roma riempite di preti, frati, vescovi e cardinali. Ad accogliere la bara all’ingresso della basilica liberiana sarà un gruppo di poveri e bisognosi, quindi si terrà (in forma privata) la tumulazione. Giovedì è stato pubblicato il progetto del sepolcro, realizzato in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione “Franciscus” e la riproduzione della sua croce pettorale. La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza. Da lunedì sarà chiusa la Cappella Sistina e saranno sospese tutte le visite ai Giardini vaticani. Al momento, ha chiarito l’Ufficio protocollo della Segreteria di stato, sono 130 le delegazioni che hanno confermato la propria presenza ai funerali. Tra esse, cinquanta capi di stato e dieci sovrani regnanti.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.