Con la birra Lutero ha già unito cattolici e protestanti (a loro insaputa)
I birrifici della cattolica Baviera è dal 1516 che seguono la Legge di Purezza della Birra: acqua, orzo e luppolo. Solo che quest'ultimo elemento venne inserito proprio dal monaco dello scisma
Appollaiati su due sedie davanti a quello scorcio di Oceano Pacifico che tocca la spiaggia di Venice Beach, California, due uomini parlottavano del più e del meno di vecchie storie del passato. Un passato comune, che partiva dall'altra parte dell'Atlantico e finiva in quell'America che aveva visto nascere il primo e accolto il secondo. Un passato comune che sapeva di malto e luppolo, biondo e abbastanza alcolico da far star bene e non abbastanza da far perdere il senno. "Per i bavaresi tre cose sono sacre: Dio, la Baviera e la birra, la birra che viene prodotta in Baviera". Lyman Frank Baum ascoltava e nulla aveva da obiettare. A parlare era Löb Strauß, che già era diventato Levi Strauss, che al Dio dei bavaresi non credeva in quanto ebreo, ma di birre se ne intendeva e con lo scrittore de Il meraviglioso mago di Oz si intratteneva per non perdere "l'abitudine al tedesco e perché, quando ero in California per il teatro, avevo piacere a stare con lui, a bere le sue birre, perfette come quelle che mio nonno faceva a Chicago, seguendo la ricetta di purezza bavarese", scrisse sull'Aberdeen Saturday Pioneer raccontando il suo rapporto d'amicizia con il fondatore della nota marca di jeans.
A Monaco di Baviera esistono sei storici birrifici e una sola birra. Hofbräu-München, Paulaner, Löwenbräu, Augustiner, il birrificio più antico di Monaco – che produce birra dal Trecento –, HackerPschorr e Spaten. E' dal 1516 che seguono la Legge di Purezza della Birra promulgata da Guglielmo IV di Baviera. Tre soli ingredienti: "Niente deve essere usato od addizionato per produrre birra che non sia orzo, luppolo ed acqua". E un corollario di regole da rispettare per poter avere la licenza di birraio. In pratica la più antica regolamentazione nel settore igienico-alimentare che è giunta sino a noi. L'acqua era il liquido, l'orzo il corpo, il luppolo il conservante: serviva a dare stabilità alla birra in quanto, grazie agli olii contenenti nei fiori della pianta femminile, permetteva di mantenere le caratteristiche organolettiche della bevanda.
"La birra è liquido di Dio pertanto va preservata nella tradizione". Così Ludovico I, re di Baviera, nel 1839 respinse la richiesta di una gruppo di industriali di modificare la legge di purezza e di estendere i confini della produzione. Il modello bavarese era diventato brand e gli industriali di Monaco, agevolati negli anni precedenti dalle politiche del sovrano, avevano capito che un aumento di produzione poteva portare affari d'oro. Anche parte della corte, interessata ai profitti, iniziò a fare pressioni sul monarca. L'intervento del ministro degli Interni, Carl August von Abel, fervente cattolico e convinto che la Baviera dovesse restare legata al cattolicesimo e respingere le richieste di ulteriori concessioni dei protestanti, chiuse il discorso: "La birra di Monaco è una e una deve essere. La legge è scritta e discende dalla tradizione cattolica della Baviera".
Errore. Perché il vanto della produzione bavarese, il prodotto più esportato, il simbolo della purezza della cattolica Baviera in realtà porta in sé il frutto del lavoro di una rivoluzione avviata da Martin Lutero, ossia il teologo iniziatore della riforma protestante, l'altra parte della Germania, quella che i bavaresi chiamano, con un certo sdegno Prussia.
Furono infatti Lutero e i suoi seguaci, ben prima dell'affissione delle 95 tesi riguardanti il valore e l'efficacia delle indulgenze sulla porta della chiesa di Wittenberg, a promuovere l'uso del luppolo nella birra. Per loro era un atto di ribellione contro la Chiesa cattolica che all'epoca deteneva il monopolio sul gruit, ossia un mix di erbe amaricanti, utilizzato per la produzione di diverse bevande tra le quali la birra. Il gruit era tassato, utilizzato dalla chiesa come fonte di ricavi. Il luppolo tra queste però non compariva in quanto, essendo un'erba infestante, era considerata dalla chiesa bavarese immonda, priva di ogni qualsivoglia nobiltà d'utilizzo.
Lutero entrò nel monastero agostiniano di Erfurt nel 1505, nel 1507 fu ordinato sacerdote. Fu proprio a Erfurt che i suoi studi teologici incontrarono la produzione della birra. E in questo settore, prima ancora della svolta sul rapporto tra Dio e uomo, iniziò a diventare un esempio da seguire. I suoi studi sull'utilità del luppolo partirono da Erfurt, Turingia, e raggiunsero la Baviera. Fu proprio l'Augustiner, birrificio fondato nel 1328 dai monaci agostiniani, il primo a inserirlo la tra gli ingredienti della birra. Birra che divenne in poco tempo la più apprezzata non solo dal popolo, ma soprattutto dalla corte del Ducato. Gli stessi che qualche anno dopo, pur di preservare la birra dalle possibili contaminazioni, ne ha redatto una Legge di Purezza.
E così per paradosso, mentre il cattolicesimo della Baviera veniva difeso dall'invasione protestante, mentre la Baviera diventava la roccaforte di una fede messa in discussione in tutte le altre parti di quella che secoli dopo diventerà Germania, mentre la Baviera si ergeva a strenuo difensore della fede, portava in grembo, la prima rivoluzione di Lutero. Quella del luppolo.